Un incontro per dare il benvenuto ad Antonella Fontana, neo Console Generale d’Italia a Metz per il Grand Est, e conoscere gli esponenti dell’emigrazione in questa regione della Francia, alla luce del fenomeno della nuova mobilità italiana: questi i punti al centro della visita del Direttore Generale per gli Italiani all’Estero e per le Politiche Migratorie della Farnesina Luigi Maria Vignali, in missione a Metz.
Un’occasione per discutere della situazione attuale della questione migratoria: mentre la comunità degli italiani all’estero continua a crescere costantemente, l'Italia registra una costante diminuzione di residenti (-132.405 persone in un anno), secondo i dati diffusi dal RIM “Rapporto Italiani nel Mondo” redatto ogni anno dalla Fondazione Migrantes. Il Rapporto del 2023 realizzato dall’organismo pastorale della CEI evidenzia come i connazionali iscritti all'Aire, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero, ammontino a 5.933.418, rappresentando il 10,1% dei 58,8 milioni di italiani residenti in Italia. Numeri che attestano come la presenza degli italiani all’estero sia cresciuta del 91% dal 2006.
“A meno di due mesi dalla mia assunzione in qualità di Console Generale d’Italia a Metz, è stato un grande piacere accogliere il Direttore Generale per gli Italiani all’Estero – ha dichiarato a 9Colonne la Console Antonella Fontana. Questa visita è stata anche l’occasione per un incontro con alcuni esponenti della cosiddetta ‘nuova mobilità italiana’ nel Grand Est, una comunità variegata fatta di medici, accademici, funzionari delle Organizzazioni internazionali, giornalisti, artisti, giovani del Servizio Civile Europeo, tra gli altri. La condivisione delle nostre esperienze è stata estremamente interessante e arricchente”.
Nel corso dell’incontro, esponenti delle diverse generazioni di italiani presenti hanno infatti avuto l’opportunità di conoscersi e condividere le proprie esperienze: c’è il chirurgo che ha lavorato per anni in Lombardia senza riuscire ad avere la certezza di un contratto, che ha trovato la gratificazione di carriera in Francia; c’è l’italiano di seconda generazione che, cresciuto in una famiglia di origine sarda in cui per essere accettati non era possibile parlare la lingua italiana, ha riscattato la dignità delle proprie origini diventando professore di italiano Oltralpe; ci sono le due ragazze impegnate nel Servizio Civile Europeo alla ricerca di un futuro inclusivo, in cui le origini magrebine non siano indicate come un inciampo sulla propria identità italiana; c’è la funzionaria al Consiglio europeo a Strasburgo. Le storie emerse sono molto diverse, ma tutte accomunate da una serie di fattori che si evincono anche dal RIM: diversamente da quanto accaduto per la prima storica emigrazione di italiani nel territorio del Grand Est, si registra l’arrivo di giovani e giovani adulti (il 23,2% oltre 1,3 milioni ha tra i 35 e i 49 anni, il 21,7% più di 1,2 milioni ha tra i 18 e i 34 anni); la figura tradizionale della donna migrante che in precedenza si spostava per raggiungere il marito e riunire la famiglia, ora è scalzata quasi totalmente da una “donna moderna e dinamica motivata anche dalla prospettiva di una vita indipendente, di un maggior benessere economico e di una carriera professionale più gratificante.
Ancora più trasversale negli italiani è il desiderio di mobilità non solo per sfuggire a situazioni di fragilità economica e occupazionale, ma anche per avere una rivalsa personale. Attraverso l’ascolto delle storie di emigrazione dei singoli è stato interessante, nel corso dell’incontro, constatare la veridicità di un dato recente del Rapporto, che indica come questo nuovo bisogno sia riscontrabile tanto nelle aree metropolitane medio-grandi quanto nelle città medio-piccole, non solo nel meridione d’Italia ma anche nelle zone settentrionali, con Lombardia e Veneto prime in classifica come regioni di provenienza della più recente migrazione italiana: “quei territori apparentemente privi di problemi ma che, nell’epoca della mobilità e della fluidità dell’identità, diventano per alcuni troppo stretti al punto da spingere a cercare, comunque, spazi vitali più ampi” si legge sul RIM. “Sono meravigliato, intrigato, in un certo senso preoccupato ma anche incoraggiato dalla complessità e dalla varietà delle storie degli italiani all’estero – ha dichiarato a 9Colonne Vignali - a conclusione della serata. Sono storie di scoperta, di coraggio, storie di riscatto, storie di successo. La mia riflessione non può fare a meno di considerare due aspetti parimenti importanti e sfidanti: da un lato è bello constatare come queste energie italiane riescano ad affermarsi in un paese straniero, d’altro canto è preoccupante vedere le migliori energie del paese andarsene dall’Italia”.
Il Direttore Generale per gli Italiani all’estero, Luigi Vignali, in occasione della sua missione a Metz ha visitato il Consolato Generale e incontrato il personale, complimentandosi per i risultati raggiunti e definendo nuove modalità digitali per rafforzare i servizi consolari. Vignali ha inoltre visitato la nuova sede del Comites di Metz, accompagnato dalla Console Generale, Antonella Fontana, e dal Consigliere del CGIE, Salvatore Tabone. (Ede)
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