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Con la frenata posteriore automatica il 28% di incidenti in meno

Si chiama AEB (Autonomous Emergency Bracking) il dispositivo di sicurezza attivo, già presente in alcune automobili di nuova generazione, che consente anche in retromarcia e solo a basse velocità di evitare collisioni soprattutto in manovra.


La tecnologia, anziché avvertire acusticamente l’imminente impatto, interviene autonomamente frenando al posto del guidatore distratto, tutto questo grazie a particolari sensori come la telecamera posteriore laser. Da studi effettuati da organizzazioni indipendenti, tale sistema consentirebbe di ridurre del 28% l’incidenza dei sinistri, a tutto vantaggio dei conducenti, che vedrebbero ridotti i costi relativi al discusso combinato disposto applicato dalle compagnie assicuratrici in relazione alla classe di merito/malus, oltre al risparmio economico di quest’ultime in relazione ai risarcimenti da erogare. Le telecamere posteriori e i sensori di parcheggio posteriori hanno entrambi ridotto le richieste di risarcimento danni alla proprietà di appena il 5%. Con questi numeri, è facile prevedere una grande diffusione di sistemi del genere. Anche se ora sono disponibili solo come optional, il maggiore costo si ripaga sempre da solo evitando piccoli e grandi danni. Tutto bene quindi se si pensa quanto sia oneroso il prezzo di un leggero sinistro stradale per il malcapitato conducente che provoca un lieve danno in fase di manovra, infatti da una ricerca del Thatcham Research Center, un neopatentato su quattro è coinvolto in un tamponamento a bassa velocità e il costo che si riflette sul premio assicurativo può lievitare anche di 600 sterline (circa 670 euro). Parafrasando Henry Ford, fondatore della celebre casa automobilistica americana, “c’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti”. È auspicabile che questo tipo di dispositivo sia presente di serie in tutte le automobili prodotte.

(© 9Colonne - citare la fonte)