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direttore Paolo Pagliaro

‘PONTE: PRIMA INDAGINE?
TUTTO TRASPARENTE’

Ancora non sono stati aperti i cantieri per il Ponte sullo Stretto e la Procura di Roma ha già aperto un fascicolo di indagine. A presentare l’esposto sono stati Pd e Alleanza Verdi Sinistra, che ravvisano “mancanza di trasparenza”. “Nel pieno rispetto dell’attività della magistratura, confermo la nostra massima collaborazione e trasparenza con le autorità inquirenti con lo scopo di chiarire tutte le azioni svolte, dalla ricostituzione della società - avvenuta a giugno scorso - a oggi” afferma Pietro Ciucci, amministratore delegato di Società Stretto di Messina in una intervista al Corriere della Sera. Bonelli "ci accusa di scarsa trasparenza con due ricorrenti cavalli di battaglia. Il primo è relativo alla richiesta di accesso agli atti: gli abbiamo spiegato che quando ha chiesto quei documenti il consorzio Eurolink (il coordinatore di tutte le attività di progettazione e costruzione guidato da Webuild, ndr) ci aveva appena consegnato l’aggiornamento del progetto e che noi eravamo in istruttoria. In base alla legge quell’aggiornamento diventava definitivo una volta approvato dal nostro consiglio di amministrazione. Dunque, non potevamo consegnare qualcosa che noi stessi dovevamo ancora deliberare e approvare”. Inoltre “ci contesta di avere firmato l’accordo con Eurolink il 29 settembre e che il giorno seguente ci è stato consegnato l’aggiornamento. Insomma, tutto sarebbe avvenuto in una notte, mentre, sottolineo ancora una volta, che l’ordine di inizio attività a Eurolink è stato assegnato nel mese di giugno con un atto formale, ossia tre mesi prima della consegna della relazione di aggiornamento. Dopo la consegna sono trascorsi altri quattro mesi, durante i quali il documento è stato esaminato da Società Stretto di Messina, oltre che sottoposto al parere del comitato scientifico. Questo testimonia che l’aggiornamento del progetto è stato largamente discusso, valutato, integrato e perfezionato prima di arrivare all’approvazione del 15 febbraio. Altro che tutto in una notte”. Perché quello sullo Stretto è così divisivo? “Quello sullo Stretto non è un ponte qualsiasi e nel tempo ha acquisito una valenza politica. Per esempio, già nel 2001 il candidato premier Rutelli in campagna elettorale annunciò l’apertura del ponte. Poi è diventato un vessillo del presidente Berlusconi. Ora è il ponte del ministro Salvini, tutto questo spiega perché sia divisivo. Resta che i ponti sono fatti per unire”. (22 feb - red)

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