di Paolo Pagliaro
Uno scandalo che chiama in causa la pubblica amministrazione e in particolare il Viminale riguarda i tempi d’attesa che in Italia e solo in Italia sono necessari per ottenere un passaporto, una carta d’identità o un permesso di soggiorno.
Sul fronte passaporti, il Sole 24 Ore ha messo in campo 12 giornalisti per un’inchiesta nei 21 capoluoghi di regione. Il risultato è che la maglia nera va a Bari e a Cosenza, dove le questure segnalano online l’indisponibilità di “uffici presso i quali prendere appuntamento”. Stessa situazione a Perugia: nessun appuntamento è possibile né in città né nei commissariati di Foligno, Assisi, Città di Castello e Spoleto. Ma nel capoluogo umbro ci si può mettere in fila il martedì mattina per l’apertura straordinaria dell’Ufficio passaporti dalle 8 alle 12 sperando di accaparrarsi un numero. Anche a Torino la prenotazione online risulta impossibile. Dalla Questura fanno però sapere che ogni lunedì gli operatori mettono a disposizione circa 500 posti prenotabili. Il problema è che si esauriscono quasi subito. A Milano sulla piattaforma online il primo appuntamento è fra 90 giorni, a Roma è il 16 maggio, A Canpobasso è a metà luglio. A Bologna l’agenda telematica dà come prima data il 23 agosto. A Cagliari si va addirittura al 6 novembre; a Mestre l’appuntamento è prenotabile il 30 gennaio 2025. Tra quasi un anno.
Il ministro dell’Interno Piantedosi spiega i ritardi con il fatto che molti cittadini chiedono il passaporto perché non sono riusciti a ottenere la carta d’identità elettronica. Ma questa – a ben vedere - più che una spiegazione è un’altra pessima notizia.