Ancora una strage di civili a Gaza. Decine di persone (al momento il ministero della Sanità dell’enclave, gestito da Hamas, parla di almeno 104 deceduti) hanno perso la vita nel corso di una distribuzione alimentare. Sulla dinamica della tragedia ci sono versioni contrastanti. Per il direttore del pronto soccorso dell'ospedale Al-Shifa, Amjad Aliwa, cinquanta persone sono state uccise e più di 120 ferite, “compresi donne e bambini, in seguito alle raffiche delle forze di occupazione contro migliaia di cittadini” che si precipitavano verso i “camion degli aiuti”. L'esercito israeliano, in un messaggio su Telegram, dal canto suo non conferma alcuna sparatoria, ma dichiara che gli abitanti di Gaza hanno circondato i camion e saccheggiato i rifornimenti. Per Itay Blumental, corrispondente militare presso l'emittente pubblica israeliana “circa 30 camion con aiuti umanitari sono entrati nell'ambito delle operazioni delle agenzie internazionali e delle forze di difesa israeliane da Rafah e Kerem Shalom diretti ai rifugi umanitari a Gaza City e nel quartiere di Rimal. Verso le 4 del mattino migliaia di abitanti di Gaza sono arrivati dalla costa e hanno attaccato i camion: dozzine sono state uccise e centinaia ferite calpestate dalla stessa folla. Secondo un rapporto pervenuto agli organi di sicurezza, dai rifugi umanitari nel nord della Striscia di Gaza è stato aperto il fuoco su alcuni dei camion che cominciavano a spostarsi verso nord. Successivamente anche questi camion sono stati saccheggiati”.
Sull’accaduto si è espresso anche il sottosegretario delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, Martin Griffiths, per il quale “anche dopo quasi cinque mesi di brutali ostilità, Gaza ha ancora la capacità di scioccarci. Sono sconvolto per la notizia dell'uccisione e del ferimento di centinaia di persone durante il trasferimento di aiuti umanitari oggi a ovest di Gaza City. Ciò avviene mentre il bilancio delle vittime in tutta Gaza dal 7 ottobre ha raggiunto la soglia delle 30mila. La vita si sta allontanando da Gaza a una velocità spaventosa”. Per Griffiths, quello accaduto “è un incidente grave e stiamo esaminando le testimonianze al riguardo”. Secondo alcune fonti, in seguito all’incidente odierno, Hamas potrebbe smettere di prendere parte ai negoziati per il rilascio degli ostaggi. Le Nazioni Unite stimano che 2,2 milioni di persone, la stragrande maggioranza della popolazione di Gaza, siano minacciate di carestia, in particolare nel nord, dove la distruzione, i combattimenti e i saccheggi rendono quasi impossibile la fornitura di aiuti umanitari. Secondo l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA), a febbraio sono entrati nella Striscia di Gaza poco più di 2.300 camion umanitari, un calo di circa il 50% rispetto a gennaio, con una media giornaliera di circa 82 camion al giorno. Secondo le Nazioni Unite, circa 500 camion entravano in media ogni giorno nella Striscia di Gaza prima dell’inizio della guerra, il 7 ottobre, quando i bisogni della popolazione locale erano inferiori.
MELONI. “Ho appreso con profondo sgomento e preoccupazione la drammatica notizia di quanto accaduto oggi a Gaza. È urgente che Israele accerti la dinamica dei fatti e le relative responsabilità. Le nuove e numerose vittime civili impongono di intensificare immediatamente gli sforzi sui negoziati in atto per creare le condizioni per un cessate il fuoco e per la liberazione degli ostaggi”. Così in una nota la premier Giorgia Meloni.
BIDEN. Se un cessate il fuoco a Gaza in previsione dell’inizio del ramadan era un’ipotesi ritenuta plausibile dall’apparato USA, le ultime parole del presidente statunitense Joe Biden suonano come una battuta d’arresto. Uscendo dalla Casa Bianca per dirigersi al confine con il Messico, il numero uno di Washington ha fatto sapere ai giornalisti che valuterà i rapporti sulla strage di civili a Gaza avvenuta durante la distribuzione di aiuti alimentari. Secondo diverse fonti palestinesi le truppe israeliane avrebbero aperto il fuoco su coloro che si accalcavano per ottenere i rifornimenti. Da parte sua, Tsahal ha però fornito una propria ricostruzione dei fatti secondo la quale i numerosi decessi sarebbe stati provocati dalla calca. Interpellato circa la possibilità che questo incidente possa complicare i negoziati per il cessate il fuoco, la risposta del presidente Usa è stata secca: “Sono convinto che così sarà”. Dopo il suo viaggio alla frontiera con il Messico di oggi, riceverà domani primo marzo alla Casa Bianca la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
(29 FEB - DEG)
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