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direttore Paolo Pagliaro

SCHLEIN: ORA UNIRE
FORZE OPPOSIZIONE

Alessandra Todde “era la candidata giusta, con una coalizione compatta. Ha pagato la nostra testardaggine unitaria. Le persone hanno bisogno di vedere un'alternativa concreta. Quando succede si mobilitano, votano, ci credono. Invece di pensare a rubarci punti percentuali l'uno con l'altro, dovremmo andare a cercare chi ancora si astiene, chi ha perso speranza”. Lo afferma la leader dem Elly Schlein in una intervista a La Stampa sostenendo che dal voto in Sardegna esce un Pd “più forte”. “Penso che qualsiasi strada che semini unità sia quella da percorrere – aggiunge -. In Sardegna fuori dal comitato elettorale ero con Conte e Todde e ho detto ad Alessandra: la gente qui davanti non è che la distingui. Sono qui perché si battono per le stesse cose. Le cose che abbiamo in comune sono più di quelle che ci dividono”. E si dice “fiduciosa” sul voto del 10 marzo in Abruzzo: “C'è una coalizione che tiene insieme tutte le forze alternative alla destra con un candidato, Luciano D'Amico, che in tutto quel che ha fatto, dai trasporti al suo ruolo di rettore dell'Università di Teramo, ha fabbricato futuro”. Sull'apertura di Calenda a future intese a livello locale commenta: “L'Abruzzo dimostra questo. Con un progetto solido e una candidatura credibile si possono superare le differenze, metterle a valore”. Sull’informativa del ministro dell’Interno poi commenta: “Ho trovato molto grave che, anche stavolta nelle parole di Piantedosi, sia mancata una parola di solidarietà verso i ragazzi rimasti feriti. E che Meloni continui a nascondersi dietro ai suoi ministri”, “trovo profondamente irresponsabile strumentalizzare quel che è accaduto contro di noi. È un metodo che segna una totale assenza di senso delle istituzioni. Meloni non ha capito il sentimento del Paese davanti a quelle immagini e il suo partito ha fatto dichiarazioni gravemente diffamatorie che mirano a far salire la tensione. Noi siamo stati i primi a dare solidarietà agli agenti colpiti a Torino” e “le parole di Mattarella hanno detto tutto quel che c'era da dire. E non bisogna in alcun modo trascinare il Colle nella contesa politica quotidiana”. (1 mar – red)

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