Roma, 12 mar - “Sembra incredibile che al giorno d'oggi siano ancora i cosiddetti cacciatori bianchi dal cuore nero che partono e vanno in altri continenti per fare scempio di un patrimonio meraviglioso, animali di specie protette, e tutto questo si alimenta nel solco della legalità, anche grazie al fatto che è oggi legale importare i trofei di caccia che questi individui spregevoli che si divertono a togliere la vita a leoni, elefanti, ad animali in via di estinzione, portano a casa. Non dimentichiamo che l'Europa è il secondo importatore di trofei di caccia, dietro agli Stati Uniti, e in Italia negli ultimi 10 anni ne sono arrivati quasi 500. E in Europa, negli ultimi 10 anni quasi 27mila. Sono numeri a cui uno stenta a credere”. Così Maria Vittoria Brambilla, a margine della presentazione alla Camera della mostra fotografica ‘Natura morta. In consegna’ della fotografa di fama mondiale Britta Jaschinski, una denuncia del fenomeno, in gran parte legale, dei trofei di caccia, organizzata da Human Society International. “Ben venga una mostra come quella di oggi, che con immagini scioccanti, un vero e proprio pugno allo stomaco, può mettere in evidenza una realtà che non è, che perché succede in Africa e quindi molto lontano da Roma non dobbiamo guardare. Noi dobbiamo contribuire a tutelare il patrimonio di biodiversità di questo pianeta: la mia proposta di legge vuole rendere immediata l'importazione, l'esportazione e la riesportazione di un transito dall'Italia di tutti quelli che sono i trofei di caccia, per quanto acquisiti in quei paesi in maniera legale. Noi interveniamo sulla Convenzione di Washington, andiamo a prevedere pene diverse a seconda del grado di protezione della specie tradotta in trofeo e arriviamo a un arresto fino a tre anni: una misura importante che il Parlamento credo dovrebbe approvare all’unanimità”.
(PO / Sis)
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