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Salis, avv. D’Agostino: minacce in aula, per giudice 13 mesi in carcere ancora pochi...

Budapest, 28 mar - “La situazione purtroppo è invariata: Ilaria Salis è tornata in catene, le sono state soltanto allentate le manette ma è arrivata in tribunale coi ceppi e le catene, esattamente come l'altra volta. Il clima era iperteso e tutto organizzato: ci hanno messo in una saletta in cui vedevamo l'aula in videoconferenza, il procedimento ha avuto un tot di sospensioni perché avevano dei problemi di connessione. I testimoni sono stati mandati via, il testimone aggredito e i suoi amici nazisti hanno anche operato delle minacce nei confronti dell'avvocato e degli amici di Ilaria che erano qui. E soprattutto è stata rigettata nuovamente la richiesta di sostituzione della misura cautelare”. Così Aurora D'Agostino, copresidente dei Giuristi Democratici, osservatrice al processo contro Ilaria Salis, in una video-testimonianza da Budapest poco dopo la fine dell’udienza di oggi. “Ilaria resta in carcere – spiega - nonostante avesse chiesto ovviamente gli arresti domiciliari in in Italia, avesse trovato anche un luogo dove avere gli arresti domiciliari in Ungheria con tanto di cauzione (era disponibile a pagare 40mila euro) e braccialetto elettronico. Il giudice ha detto che sostanzialmente la situazione indiziaria è invariata, che non ha ancora sentito i testimoni, non ha ancora sentito i periti e che in fondo 13 mesi di carcere per unaa imputazione così non sono troppi. Quindi in buona sostanza il processo è rinviato al 24 maggio e Ilaria Salis resta in carcere in catene...”.

(PO / Sis)

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