Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

LA 'BIBLIOTECA VIVENTE'
ARRIVA IN CARCERE

LA 'BIBLIOTECA VIVENTE' <BR> ARRIVA IN CARCERE

Le persone che partecipano alla Biblioteca Vivente, progetto del Comune di Genova – assessorato Pari Opportunità e di Teatro Pubblico Ligure, guidato dalla direzione artistica di Sergio Maifredi e realizzato in collaborazione con ABCittà, nell’ambito di Genova capitale italiana del libro 2023, sono sempre più numerose. Nel corso dei mesi hanno incontrato uomini e donne che hanno descritto le esperienze più importanti della loro vita. Gli incontri con i libri umani si svolgono in modo molto semplice e costituiscono uno scambio intimo in cui ci si ferma, seduti uno di fronte all’altro: l’obiettivo è stimolare la comprensione e combattere i pregiudizi. Ogni lettore ritira una tessera gratuita, prende visione del catalogo diviso per titoli, procede alla scelta e prenota la consultazione. Il lettore ascolterà la storia di cui è portatrice una persona reale, il libro umano, e potrà porre domande. La durata di ogni consultazione è di circa mezz’ora, al termine della quale verrà chiesto di scrivere una breve recensione, un messaggio da lasciare al libro umano che ha incontrato. Il progetto ha preso avvio il 5 dicembre alla Biblioteca Berio ed è proseguito il 20 gennaio scorso al MOG – Mercato Orientale Genova, il 28 febbraio alla Biblioteca Universitaria di Genova, il 16 marzo a Palazzo Rosso, per concludersi con due appuntamenti nella vasa Circondariale di Marassi oggi, dalle 18 alle 21, dove i “libri umani” diventano appunto anche i detenuti. Andrea racconta “Il giorno del male”, Natale “Il calcio d’inizio”, Valerio “I cinquecento metri”, Willy “La terza volta”, Yassine “Il Direttore di Trani”. Solo alcune anticipazioni sul catalogo. L’appuntamento sarà ripetuto sabato 8 giugno dalle 15,30 alle 18.30, con le stesse modalità, e prenotazione entro il 25 maggio. La narrazione ancora oggi è uno straordinario strumento di conoscenza che percorre la cultura di diversi popoli e generazioni. Sono moltissime le testimonianze narrative che mettono in evidenza l’importanza psicologica, sociale e culturale di aprirsi al mondo, con tutte le difficoltà i rischi, ma anche il giovamento che ne possono derivare per la promozione del dialogo, la riduzione dei pregiudizi e l’incoraggiamento della comprensione reciproca. Un circolo virtuoso che si attiva con questo strumento innovativo per Genova, attraverso il quale aumentare la soglia di rispetto verso chi per sue esperienze, fede religiosa, identità, ma anche per il suo aspetto fisico, per i suoi orientamenti o per il suo stile di vita viene considerato lontano o addirittura nemico. L’obiettivo è smettere di giudicare e iniziare a capire chi è l’altro.  (18 apr - red)

 

 

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