L’esercito israeliano ha reso noto in un comunicato di aver intensificato le operazioni nel campo profughi di Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza. Tsahal ha specificato di aver effettuato il nuovo attacco nella notte nell’ambito di una serie di “operazioni mirate in aree specifiche” che hanno coinvolto anche la parte orientale di Rafah. Secondo i militari dello Stato ebraico, sarebbero stati “eliminati un gran numero di terroristi”. A Rafah, i soldati israeliani hanno preso di mira “un complesso di addestramento di Hamas nell'area, eliminando i terroristi in combattimenti ravvicinati e localizzando grandi quantità di armi ed equipaggiamenti”. Nell’operazione ha perso la vita anche un soldato israeliano, portando a 273 il bilancio totale delle vittime dell'offensiva di terra all'interno di Gaza.
Intanto l'Unione europea è tornata questa mattina a esortare Israele “a porre immediatamente fine alla sua operazione militare a Rafah”. In una nota ufficiale, il capo della diplomazia dell’Unione, Josep Borrell, ha affermato che “Questa operazione sta ulteriormente interrompendo la distribuzione degli aiuti umanitari a Gaza e sta portando a ulteriori sfollamenti interni, all’esposizione alla carestia e alla sofferenza umana. Più di un milione di civili si stanno rifugiando a Rafah e dintorni e a loro è stato detto di evacuare in aree che, secondo le Nazioni Unite, non possono essere considerate sicure. Sebbene l’UE riconosca il diritto di Israele a difendersi, Israele deve farlo in linea con il diritto internazionale umanitario e garantire sicurezza ai civili. L'Unione europea – scrive ancora Borrell - invita Israele ad astenersi dall'aggravare ulteriormente la già terribile situazione umanitaria a Gaza e a riaprire il valico di Rafah. Se Israele continuasse la sua operazione militare a Rafah, ciò metterebbe inevitabilmente a dura prova le relazioni dell'UE con Israele. Secondo il diritto internazionale umanitario, Israele deve consentire e facilitare il passaggio senza ostacoli degli aiuti umanitari per i civili. La Corte internazionale di giustizia lo ha chiarito nelle sue ordinanze del 26 gennaio e del 28 marzo. A questo proposito, l'Unione europea condanna anche l'attacco di Hamas al valico di Kerem Shalom che ha ulteriormente ostacolato la consegna degli aiuti umanitari. Chiediamo a tutte le parti di raddoppiare gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco immediato e il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas”. (15 MAG - deg)
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