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Violenza donne, Semenzato: prima dell'estate relazione commissione su testo unico

Roma, 3 giu – "E' una bella soddisfazione aver ricevuto il premio 'Donna d'autore', giunto all'ottava edizione, che premia le donne nelle loro trasversalità, nelle loro diverse competenze, nelle loro diverse anime con l'obiettivo di valorizzare sempre l'empowerment femminile, non solo quello lavorativo ma anche quello mentale: questo premio è collegato fortemente alle tematiche della mia commissione, femminicidio e violenza di genere. Quindi parliamo di prevenzione, attraverso la bellezza di questo premio, proprio per dare un messaggio di speranza raccontando quelle donne che dalla violenza di genere sono uscite". Così Martina Semenzato. presidente Commissione d'inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere, tra le insignite del premio "Donna d'autore", nel corso di una cerimonia alla Camera. "La Commissione femminicidio – spiega la deputata - si è data 13 obiettivi, ma tre in maniera prioritaria: la lotta alla violenza economica, la promozione dell'indipendenza economica e del lavoro femminile; l'elaborazione di un testo unico e il contrasto alla vittimizzazione secondaria, a un anno dall'entrata in vigore della riforma Cartabia. L'attività della commissione ha avuto soprattutto l'obiettivo, attraverso lo strumento delle audizioni, di redigere la relazione sul testo unico prima dell'inizio dell'estate: un impegno che dobbiamo a tutte le donne vittime di violenza, per dare uno strumento efficace nella lotta alla violenza di genere. Ricordo – aggiunge Semenzato - che l'Italia è un Paese virtuoso dal punto di vista delle norme contro la violenza, ma lavorare sulla loro stratificazione vuol dire anche lavorare sulla loro intellegibilità: da qui l'indirizzo per un testo unico che possa anche spiegare, proprio nelle scuole, la soggettività della violenza di genere attraverso l'oggettività delle norme". Secondo la presidente della Commissione femminicidio "ci vuole un nuovo patto di corresponsabilità tra famiglia, scuola, società civile e politica: è in famiglia che si deve imparare la cultura del rispetto e noi la violenza di genere la combattiamo solo se ci riappropriamo della cultura del rispetto, che deve nascere in ambito familiare, deve essere coltivata a scuola, deve trovare un amplificatore nella società civile e deve essere raccolta dalla politica e dalle sue leggi". (PO / Roc) ////

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