Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

''Roma on fire''
la storia da'
spettacolo

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

''Roma on fire'' <br> la storia  da' <br> spettacolo

ROMA ON FIRE, LA STORIA CHE DA' SPETTACOLO  

 
Debutto in grande stile per Roma On Fire il nuovo, spettacolare, live show serale che promette di incendiare le notti della Capitale, con 30 artisti in scena, tra gladiatori, legionari e bighe, fino all’incendio finale di Roma.
 
Per tutta l’estate, nella maestosa cornice del Set cinematografico del Film Ben Hur (kolossal pluripremiato con 11 Oscar), arena di sabbia e marmo che riproduce il Circo Massimo, va in scena uno spettacolo rievocativo unico in Italia, che trasporta gli ospiti indietro nel tempo, nelle atmosfere di film come Il Gladiatore e i film storici.
 
A cosa sareste disposti a rinunciare per la persona che amate? Il Generale Massimo, rientrato a Roma dalle vittoriose campagne nelle province, scopre che la sua amata è stata fatta schiava. Ne implora la grazia all’Imperatore, che si rende disponibile a concederla, ma solo se Massimo sarà pronto a sacrificare per Lei la sua stessa vita.
 
Roma On Fire è la Storia, con la S maiuscola che prende vita – dichiara Stefano Cigarini, Amministratore Delegato di Cinecittà World Spa – Uno show immersivo pensato per i milioni di turisti che visitano Roma e non vedono l’ora di vivere le emozioni e la grandiosità dell’antica Roma che hanno sempre visto sul grande schermo. Dalla sfilata delle Legioni alla corsa delle Bighe, dai combattimenti tra Gladiatori all’incendio di Roma, gli ospiti si troveranno catapultati nel loro immaginario cinematografico”.
 
La serata di Roma On Fire è un’esperienza totalizzante che comincia con la visita del villaggio dei Legionari, immerso nella natura, e prosegue con la cena tipica in Taberna, ed il suo Menù del Gladiatore, lo spettacolo dal vivo e, per chi vuole viverla fino in fondo, la possibilità di pernottare in tenda nel Castrum, ovvero l’Accampamento dei Legionari.
 
Roma On Fire, curato da Giovanni De Anna, è incluso nel Parco a tema Roma World, il secondo parco realizzato ed aperto da Cinecittà World. Roma World è l’experience park in cui gli ospiti vivono una giornata da Antichi Romani, tra Spettacoli di Gladiatori, Show di Falconeria, percorsi nella natura, da soli o con il Tour Botanico, shopping nell’Antico Mercato, giochi per i bambini e contatto con gli Animali della Fattoria. Ogni dettaglio contribuisce a ricreare l'autenticità del passato.
 



A MODICA 5 WEEKEND CON IL FESTIVAL ''SCENARI''

“Scenari. Lo sguardo e il racconto” è il festival letterario della città di Modica (Ragusa), organizzato dalla Fondazione Teatro Garibaldi e dal sovrintendente Tonino Cannata, insieme alla Mondadori Bookstore di Piera Ficili, giunto quest’anno alla III edizione. Dal 24 giugno al 28 luglio, per cinque weekend consecutivi, le più belle piazze, i palazzi, ma anche i vicoli e gli scorci più suggestivi della città diventeranno il palcoscenico di incontri pubblici e interessanti dibattiti a carattere letterario e culturale. Si comincia con un’apertura straordinaria: lunedì 24 giugno alle ore 19:30 Alessandro Baricco sarà in dialogo sul suo ultimo romanzo “Abel” (Feltrinelli) con Mattia Insolia. Seguirà un weekend tutto targato Rizzoli: venerdì 28 giugno alle 21:00 Paolo Mieli analizzerà “Il secolo autoritario”, sabato 29 giugno sarà la volta di Valentina Romani col suo libro d’esordio “Guarda che è vero” alle ore 19:30, e domenica 30 giugno di nuovo alle 21:00 Giovanni Grasso ci condurrà tra le pieghe di un rapporto impossibile col romanzo “L’amore non lo vede nessuno”. Si passa poi alla settimana successiva, quando giovedì 4 luglio Sigfrido Ranucci svelerà il dietro le quinte della professione di reporter con “La scelta” (Bompiani); venerdì 5 luglio Dario Maltese racconterà le vite dei volti noti italiani che vivono in Francia con “Les Italiens” (Rizzoli) mentre Sara Doris accenderà una luce sulla figura di un grande imprenditore, banchiere ma anche padre di famiglia, con “Ennio, mio padre” (Piemme). Sabato 6 luglio Serena Bortone ci condurrà nella Roma di fine anni ’80 col suo romanzo commovente e empatico “A te vicino così dolce” (Rizzoli) mentre domenica 7 luglio sarà tutta all’insegna del giallo d’autore: Piergiorgio Pulixi, in libreria con “Per un’ora d’amore” (Rizzoli) sarà in dialogo con Massimo Carlotto e la sua “Trudy” (Einaudi). Seguirà un weekend all’insegna di letteratura, cinema e teatro. Venerdì 12 luglio sarà ospite Ludovico Tersigni, attore e conduttore amatissimo dai più giovani, per uno sguardo fuori dagli schemi con “Ci vediamo oltre l’orizzonte” (Rizzoli). Sabato 13 luglio Stefano Massini analizzerà uno dei testi più discussi della storia, entrando nel suo ultimo lavoro “Mein Kampf. Da Adolf Hitler” (Einaudi) in dialogo con Francesco Musolino. Domenica 14 luglio l’attore Vinicio Marchioni presenterà il suo primo romanzo, una toccante storia familiare, “Vienimi notte” (Rizzoli). Altri quattro appuntamenti saranno dedicati alle donne e alla filosofia. Giovedì 18 luglio Lorenza Gentile ci condurrà in viaggio coi suoi personaggi avventurosi e divertenti verso “Tutto il bello che ci aspetta” (Feltrinelli); venerdì 19 luglio Selvaggia Lucarelli ci presenterà il suo ultimo libro “Il vaso di Pandoro. Ascesa e declino dei Ferragnez” (Paper First). Sabato 20 luglio Donatella Di Pietrantonio racconterà “L’età fragile” (Einaudi) il suo ultimo romanzo dedicato a tutte le donne sopravvissute alla violenza. Domenica 21 luglio Maura Gancitano e Andrea Colamedici (Tlon) porteranno in scena un vero e proprio “Elogio dell’ozio”: nella frenetica corsa alla produttività che caratterizza la nostra epoca, la figura del "fannullone" è spesso vista come un anacronismo o, peggio, come un ostacolo al progresso. In questa conferenza verrà esplorata l'importanza dell'ozio come spazio vitale per la creatività, l'innovazione e il benessere personale, proponendo l'ozio come forma di resistenza intellettuale e culturale. Il gran finale sarà domenica 28 luglio con Luca Bizzarri, attore scrittore e conduttore, che con la sua verve ironica e sagace presenterà la carrellata dei nostri tic contemporanei con “Non hanno un amico” (Mondadori). Quest’anno il festival si avvale di un’illustrazione creata appositamente da Giovanni Robustelli, artista figurativo che concentra il suo lavoro sulla grammatica del segno.



PIERO GABRIELLI, L'ARGENTINA RENDE OMAGGIO ALL'OTTAVO RE DI ROMA     

Appuntamento l’11 giugno alle 18:00 al Teatro Argentina per una serata-evento dedicata a Piero Gabrielli: rugbista, ristoratore, organizzatore ma soprattutto fondatore del Laboratorio Teatrale Integrato che porta il suo nome e che da quasi 30 anni è un esempio virtuoso di inclusione. Basta scorrere i numeri per rendersi conto dell’incredibile portata del progetto: dal 1995 ad oggi “Il Gabrielli”, come affettuosamente viene chiamato, ha organizzato 29 laboratori pilota, 452 laboratori decentrati, 470 incontri, 259 spettacoli per un totale di 998 repliche (in teatri e scuole) coinvolgendo 295.996 ragazzi (di cui 91.721 con disabilità), 5.164 docenti di 1.371 scuole con la collaborazione di 1.678 professionisti per un totale di ben 728.769 spettatori e 910.431 visualizzazioni dei video sulle piattaforme social media.
L’11 giugno il più importante teatro della Capitale apre le sue porte ai rappresentanti del sociale e del Terzo settore insieme al mondo dell’arte e allo sport per ricordare Gabrielli in una serata speciale condotta da Roberto Gandini, direttore del Laboratorio Integrato e Paola Severini Melograni giornalista di Rai 3 e autrice della trasmissione "O anche no" che manderà in onda le riprese dell’evento.
 
IL LABORATORIO “INTEGRATO”. Far vivere, divertire, lavorare insieme ragazzi con e senza disabilità: questo è lo scopo del Laboratorio Teatrale Integrato “Piero Gabrielli”. Integrato, perché l’obiettivo è creare uno spazio in cui le differenze convivano e diventino una ricchezza. Questo è possibile forse soltanto in teatro, dove ci si spoglia della propria identità per diventare altri, per trasformarsi insieme e abitare un universo di fantasia. In scena, il limite – fisico, sociale, psichico o di qualsiasi altra natura – diventa un’occasione creativa, un punto di partenza di un’originalità espressiva e soprattutto un profilo di un’identità.
Le iniziative per le persone disabili, occupano una posizione centrale nelle politiche sociali, educative e culturali di Roma, ed è in questa direzione che si colloca la scelta di Roma Capitale, dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio e del Teatro di Roma di promuovere il Laboratorio “Piero Gabrielli”, in cui l’utilizzo della pratica teatrale funziona da veicolo di inclusione proprio perché, attraverso un’attività stimolante, collaborativa e gratificante, valorizza le abilità di ognuno riconoscendole necessarie e insostituibili.
 
PIERO GABRIELLI. Il 14 giugno di 100 anni fa nasceva Piero Gabrielli, un uomo straordinario che nella sua vita è stato campione di rugby, ristoratore, grande organizzatore musicale e, soprattutto, papà di Paolo, un ragazzo disabile la cui esistenza è stata segnata da un padre che ha voluto combattere non solo per lui, ma per i diritti di tutti i ragazzi e le ragazze più fragili.
Piero Gabrielli nell'immediato dopoguerra, quando arrivano gli Alleati (neozelandesi e britannici) e rendono popolarissimo il rugby, diventa uno dei giocatori più importanti e noti di questo sport, nel ruolo di terza linea della Rugby Roma e della Nazionale degli anni Cinquanta. Dopo l'iniziativa di Mille bambini a via Margutta, che fu la prima in Italia, nel 1975, a mescolare e far interagire insieme bambini con e senza disabilità, con Luigi Squarzina, direttore artistico del Teatro di Roma, ha creato il primo Laboratorio Teatrale Integrato dove potevano essere formati e recitare attori con e senza disabilità. Tra il febbraio e il maggio 1982, una ventina di ragazzi dagli 8 ai 16 anni, tredici dei quali disabili, si incontrarono due volte alla settimana al Teatro Flaiano per allestire la commedia di Aristofane “Gli uccelli”, sotto la guida del regista Adriano Dallea, coadiuvato da un gruppo di logopediste e insegnanti. Prova dopo prova, ci si accorse che quello che si stava delineando era un vero e proprio spettacolo teatrale da presentare al pubblico, cosa che avvenne il 28 maggio 1982 al Teatro Argentina sotto l’egida del Presidente della Repubblica Sandro Pertini che ricevette anche i giovani attori al Quirinale. L’anno seguente al Teatro Argentina debuttò, sempre con la regia di Adriano Dallea, un secondo spettacolo “La tempesta” di William Shakespeare, lo spettacolo ebbe un grande successo e fu rappresentato anche alla presenza di Papa Giovanni Paolo II.
L’attività del Laboratorio Teatrale Integrato, dopo un’interruzione di qualche anno, riprende nel 1995 quando le tre istituzioni promotrici – Comune, Provveditorato e Teatro di Roma – firmano un protocollo d’intesa che trasforma il Laboratorio in una realtà permanente di sperimentazione e diffusione e sceglie di intitolarlo al suo ispiratore Piero Gabrielli, spentosi un anno prima. Nel 2004 nasce anche La Piccola Compagnia del Piero Gabrielli che vede coinvolti i ragazzi con e senza disabilità in un’esperienza che da amatoriale e scolastica diventa nel tempo professionale.
Oggi il Laboratorio Teatrale Integrato “Piero Gabrielli” svolge la sua attività che si esprime nelle iniziative del Laboratorio pilota, nel coordinamento dei laboratori decentrati, nell’organizzazione di corsi formativi per insegnanti, di corsi propedeutici per attori, registi, musicisti, scenotecnici, insegnanti e operatori della riabilitazione. Vengono organizzati, inoltre, incontri di diffusione dell’esperienza dei laboratori teatrali integrati con allievi delle scuole di Roma e provincia. Il Laboratorio ospita un centro di documentazione e videoteca sulle sue attività a partire dal 1994.
Nel settore della ristorazione Piero Gabrielli, inoltre, grazie all'Osteria Margutta, il suo secondo ristorante dopo le Grotte del Piccione (pensiamo solo che Mina ha esordito lì!), ha potuto incontrare politici e grandi uomini di cultura e di spettacolo che sono stati determinanti per la sua battaglia in favore dei più fragili.


A CAGLIARI "RESPIRO", FESTIVAL NOMADE DI ARTI PERFORMATIVE  
Dal 19 al 29 giugno Cagliari si anima con Respiro #4 - Festival nomade di arti performative organizzato da Sardegna Teatro. Respiro esplora la città, spogliandola delle retoriche turistiche, attivando immaginari e aprendo a nuove soggettività, al di là dei paradigmi abilisti.
Respiro si pone come piattaforma aperta, che riverbera una pratica di condivisione degli immaginari sul lungo termine. L’idea è di ampliare quanto più possibile la rete di soggettività implicate, con il coinvolgimento di realtà attive sul territorio, come il Pride di Cagliari, Fuorimargine Centro di produzione di danza della Sardegna, Carovana SMI e molti altri, e dal punto di vista delle geografie, delle tematiche e dei linguaggi scenici.
Proprio per arricchire le visioni proposte sono presenti in programma opere che guardano al mondo Queer, alle persone marginalizzate per questioni di genere, provenienza o disabilità.   Come scrive Giulia Muroni, che cura il progetto artistico del festival di Sardegna Teatro Respiro: “Respirare è una conversazione con il paesaggio, una attività del vivente che anima l'ambiente, poiché da esso trae pulsazioni e possibilità, in una interdipendenza che poggia su un metabolismo cosmico. Si tratta di un processo poroso: per respirare occorre aria, qualità di legami, di futuri possibili, contesti in cui molte altre persone possono respirare, sperare, e sentire di poter respirare in e attraverso l'altrə, in una reciproca accoglienza. La respirazione impegna tutti gli esseri viventi, contamina il mondo con le esistenze e viceversa dunque compromette, conduce a una messa in gioco collettiva.
Come possono le arti performative ritagliare le proprie (cre)azioni sul presente, mostrarne le ferite, rivendicarne la vulnerabilità esposta?
Senza desideri di esaustività, la quarta edizione del festival Respiro raccoglie e propone artistə che interrogano il contemporaneo con quesiti incalzanti e modalità indocili. Di Cagliari si mostrano ferite e complessità, dell'arte conflitti irrisolti e lotte gioiose”. L’attenzione alla scena internazionale e al dibattito contemporaneo si manifesta - tra gli altri - nella selezione di Thjerza Balaj performer e coreografa che arriva dal Kosovo che porta in scena la violenza dello sguardo maschile su un corpo femminile; nella coraggiosa proposta dell’artista palestinese Basel Zaraa che racconterà - in una commovente performance 1 a 1 - la precarietà della sua casa al campo profugi di Al Yarmpuk a Damasco. Grande attesa inoltre per il ritorno di MDLSX dei Motus, dopo che nel 2016 venne ospitato da Sardegna Teatro con la prima matinée in Italia per le scuole, e per la presentazione del lavoro di Cristina Kristal Rizzo che trasforma la sordità della performer protagonista in un’occasione per costruire un nuovo linguaggio coreografico. Arricchiscono la proposta lavori con formati ibridi con artisti come DOM-, Industria Indipendente, Lucia Di Pietro, con creatività emergenti, come Parini Secondo, Thjerza Balaj, ma anche un’attenzione rivolta ai talenti del territorio con Donatella Martina Cabras, Alberto Marci & Laura Farneti e Andrea Melis. Questo percorso di ricerca è presente in Respiro #4 soprattutto attraverso la restituzione degli esiti finali di Creative Campus, progetto con cui Sardegna Teatro sceglie di guardare al futuro delle arti performative e celebrare i suoi 50 anni, dando vita a un’accademia dedicata alla formazione e alla ricerca, sostenuta dal Ministero della Cultura.  Con Creative Campus, Sardegna Teatro offre un percorso di formazione teorico-pratica nelle arti performative, a un gruppo di artisti e artiste, coinvolte in un perfezionamento di alto profilo professionale, creativo e cross-mediale, dal respiro internazionale e in dialogo con le nuove tecnologie. Lə artistə parte di questa sezione del programma sono Sara Saccotelli Violetta Cottini e Carlotta Sofia Grassi, Filippo Gonnella e Marco Tè.

NEL SEGNO DELLA TERRA L'OTTAVO FESTIVAL LICANÌAS A NEONELI (OR)

Neoneli si prepara al varo dell'ottava edizione di Licanìas, il festival di parole, arti e paesaggi in programma da giovedì 20 a domenica 23 giugno nel piccolo centro nel territorio del Barigadu, in provincia di Oristano. La manifestazione promossa dal Comune si snoda ogni anno intorno a un tema diverso, da esplorare attraverso incontri, spettacoli e concerti con la partecipazione di autori e personalità di rilievo del panorama culturale: uno schema confermato anche per l'edizione in arrivo, la seconda con lo scrittore Giuseppe Culicchia alla direzione artistica, che sotto il titolo "Terra!" tratterà vari aspetti del nostro rapporto col pianeta che ci ospita, tra le sfide del presente – guerre, mutamenti climatici, diseguaglianze e povertà crescenti, migrazioni – e le speranze per il futuro. "Certo il pianeta è nuovamente percorso da guerre che, oltre a fare un grandissimo numero di vittime civili, per la prima volta dalla caduta del Muro di Berlino evocano il rischio di un'escalation nucleare» osserva Giuseppe Culicchia: "Ciò nonostante, il futuro non è ancora stato scritto. E sta a noi far sì che i nostri figli e nipoti ci ringrazino per aver saputo affrontare le sfide assai impegnative che ci pone questo nostro complicato presente. Con gli ospiti di Licanìas cercheremo dunque di capire a quali obiettivi indispensabili dobbiamo puntare per far sì che gli scenari che ci attendono non pregiudichino la qualità della vita delle generazioni che verranno, a cominciare da un rinnovato rispetto nei confronti della Natura, dall'uso delle energie rinnovabili e da un'agricoltura sostenibile". Come sempre di alto profilo il cast del festival: tra i protagonisti di questa ottava edizione, Milena Agus, Roberto Alajmo, Marcello Veneziani, Gaia Vince, Giulio Boccaletti, Mauro Del Corno, Moni Ovadia, Romana Petri oltre ai già annunciati Goffredo Fofi e Massimo Polidoro.


IL TEATRO SOCIALE CHE CAMBIA LA CITTÀ DI CATANIA
Il teatro sociale è l’espressione scelta da numerose realtà per catalizzare il cambiamento. Le performance rappresentano il culmine di un percorso di ricerca, scoperta e relazione tra gli attori e il contesto: lungo il viaggio si intersecano valori, criticità, resistenze e a volte si traccia il futuro di un territorio. La quarta edizione della Biennale di Teatro Sociale – autofinanziata da Officina SocialMeccanica – accoglie e potenzia lo stretto vincolo tra il teatro, gli individui, i gruppi e le intere comunità, con particolare riferimento alle fasce sociali a rischio di esclusione sociale. Il Festival si svolgerà il 14, 15 e 16 giugno a Catania per offrire alla città e al pubblico siciliano spazi e momenti di incontro, scambio, crescita. La tavola rotonda - in coprogettazione con il Centro dei Servizi per il Volontariato Etneo - i workshop e le performance, con la presenza di compagnie, formatori e studiosi del panorama nazionale, consentiranno l’esplorazione di pratiche, dibattiti, riflessioni, visioni ed esperienze teatrali.
"L’impegno dei volontari è alla base del successo di questo Festival – spiega Mariagiovanna Italia, fondatrice di Officina SocialMeccanica – abbiamo costruito una rete che valicasse i confini della nostra città e della nostra regione, tessendo connessioni tra diverse realtà teatrali impegnate nel percorso di sviluppo delle comunità. Per l’edizione 2024 fermeremo l’attenzione su un tema che ci riguarda tutti: “Alla ricerca del tempo", viviamo alla velocità della luce, ma la sfida spesso ardua è riuscire a trasformare l’emergenza in urgenza, politica e sociale: il teatro contribuirà ad accendere i riflettori sulla consapevolezza di quanto sia necessario distinguere ciò che quotidianamente siamo spinti a dover fare per rispondere all’emergenza, dal tempo dedicato a ciò che urge e conta davvero".
Quando la scena diventa lo strumento per innescare processi trasformativi, l’azione teatrale non è solo creativa ma socioculturale: la regia, la sceneggiatura, l’espressione artistica si rivelano in quanto forme di rivoluzione e atti di libertà capaci di evidenziare verità e di incidere sul contesto di chi le crea, uomini e donne non attori ma che condividono temi e questioni e le affrontano su un piano creativo, e del pubblico che ne beneficia.
Per sostenere la Biennale di Teatro Sociale per la prima volta è possibile contribuire tramite il crowdfunding su https://www.produzionidalbasso.com/project/iv-biennale-di-teatro-sociale. La raccolta fondi è già attiva. Il programma fitto del Festival etneo coinvolge gruppi teatrali, operatori di Teatro Sociale, ricercatori, formatori impegnati nel territorio siciliano e nazionale. Le performance, gli incontri e i workshop sono aperti a tutti, alcuni sono già sold-out, per partecipare è necessario prenotare online su https://form.jotform.com/241394591153054, i contributi di iscrizione saranno interamente a sostegno del Festival. Le attività si svolgeranno al Bastione degli Infetti, alla Chiesa di San Nicolò l’Arena, alla Legatoria Prampolini, allo Spazio Clatù, all’Istituto Ardizzone Gioeni e all’Oratorio Salesiano San Filippo Neri.

(© 9Colonne - citare la fonte)