Roma, 2 lug - Un progetto di empowerment femminile "alla brasiliana", ma che riguarda anche l'Italia in virtù dell'amicizia e della vicinanza culturale che li lega al paese amazzonico. Perché, come dice Sara Ferrari, deputata del Partito democratico, "praticamente ognuno di noi ha un parente emigrato, e spesso in Brasile". E perché, da una parte all'altra dell'oceano e al di là di ogni contesto culturale, il gender gap esiste e si batte allo stesso modo, meglio se insieme. Iniziata ieri all'Ambasciata del Brasile, la visita di due giorni della Virada feminina, l'associazione di imprenditrici brasiliane impegnate a promuovere progetti di responsabilità sociale, imprenditoria femminile e politiche pubbliche eco-sostenibili si è conclusa oggi alla Camera dei deputati, grazie all'ospitalità dell'Intergruppo parlamentare di amicizia Italia-Brasile presieduto dal deputato eletto all'estero, e per l'appunto italo-brasiliano, Fabio Porta. Che ieri aveva parlato di "Un progetto legato alla Confindustria brasiliana ma anche al mondo istituzionale, con una delegazione composta da imprenditrici, esponenti del mondo della politica e della diplomazia brasiliane che hanno scelto l'Italia per questa iniziativa internazionale, in occasione dei 150 anni dell'emigrazione italiana in Brasile. Emigrazione che ha una componente fortissima di genere, con le donne che hanno dovuto affrontare le difficoltà più grandi. D'altro canto, in Italia c'è una comunità brasiliana prevalentemente femminile, il 70% dei 150 mila brasiliani in Italia sono donne". Parole ribadite nell'incontro di oggi, nel corso del quale sono state anche insignite di un premio simbolico alcune delle imprenditrici di origini italiane, in rappresentanza simbolica degli oltre 30 milioni di brasiliani di sangue italiano". Presenti, per la politica italiana, anche le parlamentari Laura Boldrini, Valentina Grippo e la stessa Sara Ferrari, che ha invitato a fare comunità anche in maniera trasversale, sul tema del gender gap: "In Italia, ma anche in Brasile, le conquiste che abbiamo ottenuto nel miglioramento delle condizioni di vita delle donne sono sempre state fatte in maniera collettiva: mi piace assistere all’incontro con un gruppo di donne che si mettono insieme, perché è insieme che possiamo farcela".
(Emg – Po – Sis / Roc)
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