Roma, 3 lug - Riparte la battaglia delle opposizioni per il salario minimo riparte, “con una nuova tappa che è trasformare le nostre proposte in una legge di iniziativa popolare, che possa tornare in Parlamento con il sostegno e la forza di tutte le persone che nel paese ritengono questa una battaglia fondamentale. E lo è, perché lo è la questione salariale”. Così Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro del Partito democratico, a margine della conferenza stampa con cui Pd, M5S e Avs hanno rilanciato la propria proposta congiunta sul salario minimo a 9 euro attraverso una raccolta firme per una legge di iniziativa popolare, già depositata in Cassazione. “E’ di fronte agli occhi di tutti che i salari hanno perso ulteriormente potere d'acquisto con l’inflazione e che ci sono interi segmenti di contratti non rinnovati e tanto lavoro precario, insicuro, che ha una retribuzione inguardabile: sotto i 9 euro all'ora, noi diciamo che non è lavoro ma è sfruttamento”.
I fatti di cronaca delle ultime settimane, parlando in particolare ad esempio dell'agricoltura, hanno fatto emergere questo legame fra non sicurezza sul mercato del lavoro, precarietà del lavoro e lavoro non pagato, e spesso anche lavoro nero: tutto si tiene, quindi anche il fronte delle nostre battaglie è ampio e condiviso”. Inoltre, aggiunge Guerra, “noi portiamo questi dati rilevantissimi dell'Inail che dimostra che, nel 2022 gli incidenti mortali, nel caso di contratti a tempo determinato, sono stati il doppio quanto a incidenza rispetto agli incidenti mortali che si sono verificati nei contratti di lavoro a tempo indeterminato. E’ normale che sia così, perché il tempo determinato impedisce alle persone di acquisire la formazione e l'esperienza che sono alla base della sicurezza sul lavoro”.
(PO / Sis)