Roma, 18 set - "La prima disciplina organica di cui il Paese si è dotato sul tema delle startup risale al 2012, quindi la norma aveva bisogno di una revisione, noi avremmo auspicato una revisione organica con maggiori risorse per le imprese condotte dai giovani con contenuti innovativi". Così Cristina Tajani, senatrice Pd, sul ddl per la promozione e lo sviluppo delle start up e delle piccole e medie imprese, approvato dal Senato con 87 voti favorevoli, nessun contrario e 45 astensioni, e che ora passa alla Camera. "Invece - aggiunge - il governo e la maggioranza hanno scelto di agire su due fronti: da una parte l'intervento approvato oggi che è poco più di un maquillage alla normativa vigente, dall'altra il disegno di legge sulla concorrenza, che approderà nei prossimi mesi alle Camere e che invece restringe la possibilità di accesso al registro delle startup innovative, aumentando la soglia del capitale sociale a 20 mila euro. Quindi si tratta di interventi disorganici, contenuti in due provvedimenti diversi, mentre noi avremmo voluto qualcosa di più coraggioso, con maggiori risorse per un settore che merita maggiore attenzione". (PO / Roc) ////
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