Roma, 20 set - “Il sistema di difesa Samp-T è quello che serve all’Ucraina per proteggere le città e per, ad esempio, poter mandare i bambini a scuola, perché se non ci sono sistemi che possono intercettare i missili russi che ancora si abbattono su obiettivi civili, i bambini non hanno condizioni per poterla frequentare, con tutta anche la ripercussione del futuro del Paese. Ho fatto notare al Sottosegretario Delmastro, che il futuro dell’Ucraina ci riguarda da vicino”. Federica Onori, deputata di Azione, eletta nella circoscrizione Estero, ha rivolto questa mattina una interpellanza al governo, per chiedere conto dei ritardi nella consegna da parte dell’Italia del sistema di difesa anti-missimilistica Samp-T, promesso all’Ucraina contro gli attacchi aerei su obiettivi civili perpetrati delle forze russe e “devo dire che la risposta del Sottosegretario è stata abbastanza inaspettata – spiega Onori – : nel senso che addirittura Delmastro ha negato che ci fosse un ritardo, e ha affermato che siamo addirittura un mese in anticipo, cioè praticamente ha ribaltato la realtà. Tutto potevo aspettarmi tranne che ricevere parole opposte rispetto a quelle, ad esempio, pronunciate dallo stesso ministro Crosetto che invece non solo ammette i ritardi, ma ammette la gravità di ogni giorno di ritardo che si aggiunge, perché quello è un giorno in più in cui i bambini non possono andare a scuola. Nel frattempo ieri a Strasburgo l'Italia si è divisa sul voto del Parlamento europeo che ha consentito per la prima volta all’Ucraina anche l'utilizzo delle forniture per colpire luoghi sensibili militari in terra russa. Secondo Onori, “l'Italia è uno dei pochi paesi che in qualche modo è ancora lontano dal capire l'importanza che l'Ucraina possa disporre dei mezzi, che pure le diamo, per colpire obiettivi in territorio russo. Obiettivi non civili, come quelli che colpisce la Russia bombardando scuole, ospedali, ospedali infantili, eccetera, ma quei punti da dove partono i missili che poi vanno a finire sulla testa di bambini e ospedali. Dal mio punto di vista l'Italia non ci ha fatto sicuramente una buona figura”. Federica Onori è tornata tra l’altro da pochi giorni da una missione a Kiev dove, assicura, “il sentimento è unanime, si percepisce chiaramente l'urgenza, la necessità di fare in modo che questa guerra non si protragga nel tempo, all'infinito e che davvero l'Ucraina possa disporre dei mezzi che le diamo nella maniera che davvero garantisce la sua difesa. Perché noi stiamo limitando le possibilità di difesa di questo paese senza una motivazione, se non una motivazione elettorale”. Dopo due anni e mezzo di conflitto infatti “il tema è diventato impopolare, anche perché in Italia viviamo in questa bolla di parziale disinformazione. Le persone sono quasi traumatizzate quando si parla di arma all'Ucraina, e le capisco. Però questo è uno scenario molto diverso da quello che c’è in tanti altri paesi europei. Non è un caso se l'Italia, poi quando andiamo a votare al Parlamento europeo, è un'eccezione”.
(PO / Sis)
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