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direttore Paolo Pagliaro

CINGHIALI, VITICOLTORE
DENUNCIA REGIONE SICILIANA

CINGHIALI, VITICOLTORE <BR> DENUNCIA REGIONE SICILIANA

“I cinghiali giorno dopo giorno si stanno mangiando l’uva che serve per produrre il mio vino da vendere al pubblico. Hanno già fatto oltre 700 mila euro di danni negli ultimi 5 anni. Ho chiesto aiuto alle istituzioni pubbliche, ma nessuno vuole darmi una mano”.  A denunciarlo è Francesco Calderone, proprietario della Buceci vini, impresa di Contrada Rocca Bianca – tra Marineo e Bolognetta – in provincia di Palermo. Le sue uve, coltivate all’altezza di oltre mille metri sul livello del mare, da anni sono in pericolo a causa dell’invasione dei cinghiali nella zona, che quotidianamente mangiano quello che dovrebbe diventare raccolto per la vendemmia. In particolare sono andati perduti solo nel 2024 - si legge nel più recente documento spedito via pec dall’imprenditore a carabinieri, guardia forestale e istituzioni regionali competenti - “Nero d'Avola per un danno del 75 per cento sul totale della coltivazione, Pinot nero per un danno del 25 per cento, Catarratto per un danno del 30 per cento, Syrah per un danno del 15 per cento, Nerello mascalese per un danno del 40 per cento, Inzolla per un danno del 40 per cento”. Una rovina che comporterà problemi non solo per la produzione del vino, ma anche per i lavoratori dello stesso Calderone, che nonostante l’impegno costante nel cercare di cacciare i cinghiali dall’area coltivata, non riescono a fare fronte alle decine di esemplari pericolosi, si denuncia, oltre che per la loro voracità anche  per la loro aggressività e capacità di distruggere tutte le recinzioni e i dissuasori elettrici a protezione delle colture. “Nessuna risposta – afferma l’imprenditore – è stata data alle mie mail pec e sono disperato, perché mi sento un cittadino che paga le tasse e abbandonato dallo Stato. I cinghiali invadono le mie vigne e mangiano e distruggono tutto quello che trovano nel loro cammino. Non posso farli cacciare io e a catturarli o abbatterli devono pensarci le istituzioni adibite. Ho diritto a un forte risarcimento e la Regione siciliana ne dovrà rispondere di fronte ai magistrati”. (30 set - red)

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