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direttore Paolo Pagliaro

PUTIN: RAGGIUNGEREMO
TUTTI GLI OBIETTIVI

PUTIN: RAGGIUNGEREMO <BR> TUTTI GLI OBIETTIVI

La Russia celebra oggi il “Giorno della riunificazione”, appuntamento fermamente voluto da Vladimir Putin per glorificare l’annessione delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, nonché delle regioni di Kherson e Zaporozhia. Nell’occasione, il leader del Cremlino si è congratulato “con tutti i cittadini del nostro Paese per questo evento davvero decisivo. Abbiamo superato anni e prove difficili, sapevamo in quali condizioni insopportabili di continui bombardamenti e blocco ha vissuto il Donbass per otto lunghi anni, che tipo di oppressione hanno vissuto i residenti. della Novorossija” i quali, a detta di Putin, “si sono opposti al colpo di stato armato a Kiev, hanno respinto la dittatura neonazista che voleva strapparli per sempre dalla loro patria storica, dalla Russia”.

Putin ha ribadito che l’intervento in Ucraina è stata un’operazione militare dettata dall’esigenza “di non abbandonare i nostri fratelli e sorelle” e che Mosca “ha cercato di raggiungere una soluzione pacifica al conflitto. Ma questi negoziati si sono conclusi con un inganno da parte delle élite occidentali, che durante questo periodo hanno trasformato l’Ucraina nella loro colonia e in un trampolino di lancio militare rivolto contro la Russia”. Il leader del Cremlino ha quindi dato fondo alla consueta narrazione secondo cui i governi occidentali “Hanno sistematicamente instillato odio e nazionalismo radicale, incitato all’ostilità verso tutto ciò che è russo, hanno fornito armi, inviato mercenari e consiglieri, preparato l’esercito ucraino per una nuova guerra, in modo che ancora una volta, come nella primavera e nell’estate del 2014, organizzassero un’azione punitiva azione nel sud-est”.

Secondo Putin, non solo il Donbass, ma anche la Crimea e altre regioni russe sarebbero state considerate “obiettivi” da parte dell’“occidente collettivo”. Dunque, è stato “pienamente confermata la necessità di un'operazione militare speciale”. Putin so è quindi rivolto ai cittadini delle regioni delle repubbliche di Donetsk, Lugansk, Zaporozhia e Kherson “per la loro resilienza, determinazione e fermezza, per aver preservato i valori spirituali, la memoria storica e, soprattutto, il grande amore per la Patria”. “Oggi – ha chiosato Putin -  insieme difendiamo un futuro sicuro e prospero per i nostri figli e nipoti, il nostro destino comune, il ricordo delle conquiste e delle vittorie dei nostri grandi antenati, la lealtà alle loro tradizioni e alleanze”, ha aggiunto Putin secondo il quale nei “territori liberati” sarebbe già in corso la ricostruzione: “si stanno erigendo case, ospedali, scuole e asili nido”, ha affermato Putin secondo il quale “Tutti gli obiettivi pianificati verranno raggiunti”. (30 SET - deg)

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