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direttore Paolo Pagliaro

ROBERTO BAGGIO?
UN MEDICO EMERGENCY

ROBERTO BAGGIO? <BR> UN MEDICO EMERGENCY

Dopo la serata inaugurale dei giorni scorsi con Eraclidi di Euripide, uno dei luoghi più rilevanti e iconici della storia del teatro italiano, riapre ufficialmente le sue porte il Nuovo Teatro Ateneo, nel cuore dell’Università La Sapienza di Roma, presentando la sua prima stagione teatrale sperimentale. Il primo spettacolo in cartellone è oggi, dalle 20.30, Roberto Baggio di e con Davide Enia.  Un monologo commissionato dalla Stiftung Fussball & Kultur Euro 2024 della UEFA e dal ministero della Cultura della Germania per il festival “Stadion der Traume” (che si è tenuto tra maggio e giugno a Monaco di Baviera). Il testo, scritto intervistando medici e infermieri di Emergency, racconta di chi vive e lavora nelle zone di guerra, partendo dall’omonimia tra un medico anestesista e il celebre calciatore. I gol di Roberto Baggio diventano metafore, spiragli di luce per ragionare e discutere sulle cose del mondo: la presenza del male, l’insensatezza della guerra, la fragilità del talento, la bellezza del gesto puro e assoluto. Il Nuovo Teatro Ateneo è un’istituzione culturale di grande rilevanza che si inserisce nella lunga tradizione teatrale e accademica della città di Roma e di tutta la storia del teatro italiano. Il Teatro Ateneo fu costruito nel 1935. Nel 1954 fu fondato l’Istituto del Teatro, con il compito primario di programmare l’attività del Teatro Ateneo. Ad esso si appoggiò l’insegnamento di Storia del teatro e dello spettacolo della facoltà di Lettere e filosofia, tenuto prima da Giovanni Macchia e poi da Ferruccio Marotti. Successivamente, dal 1980 al 2014, il Centro Teatro Ateneo ha contribuito a tutti gli effetti a farne un luogo noto a livello internazionale. La nascita del teatro è il frutto di un'idea di valorizzazione della cultura teatrale all’interno dell’università, con uno spazio dedicato a produzioni artistiche e ad eventi che possano coinvolgere non solo gli studenti, ma anche il pubblico cittadino. Durante gli anni, il Teatro Ateneo ha visto esibirsi numerosi artisti di fama, contribuendo così a consolidare la reputazione del teatro come un crocevia di talenti emergenti e affermati. Il teatro ha saputo adattarsi ai mutamenti sociali e culturali, affrontando tematiche attuali e rilevanti e rimanendo al passo con le esigenze del pubblico moderno. Questo approccio dinamico ha contribuito a renderlo un’importante fucina di idee e di creatività. Forte della sua grande e prestigiosa storia – che ha visto passare sulle tavole del palcoscenico i più grandi nomi del teatro italiano ed europeo – il Nuovo Teatro Ateneo propone la sua prima Stagione sperimentale, che si distingue per una programmazione che spazia dal teatro classico alla drammaturgia contemporanea e alla danza. Dopo un lungo periodo di chiusura terminato nel 2020, il Nuovo Teatro Ateneo intende riproporsi sulla scena culturale romana con un cartellone formato da quattordici spettacoli di prosa e di danza di richiamo nazionale e internazionale. La scelta degli spettacoli è stata effettuata dai docenti delle discipline dello spettacolo di Sapienza – in particolare, dai docenti Vito Di Bernardi, Guido Di Palma, Stefano Locatelli e Sonia Bellavia – ed è stata coordinata dal Centro Sapienza Crea-Nuovo Teatro Ateneo, diretto da Marco Benvenuti. “La prima stagione teatrale sperimentale del Nuovo Teatro Ateneo vuole segnare, concretamente, la riapertura del nostro Teatro a tutta la Comunità Sapienza e al territorio, con un calendario di appuntamenti che mira a ricollocarlo nel panorama culturale del Paese - dichiara la rettrice Antonella Polimeni -. Andremo a proporre un programma di quattordici spettacoli di prosa e di danza, opere che affrontano grandi questioni del nostro tempo e che vedono coinvolti anche molti giovani artisti della scena nazionale e internazionale. L'obiettivo è rendere la programmazione del Nuovo Teatro Ateneo fedele al motto di Sapienza ‘Il Futuro è passato qui’, onorando quindi la tradizione del nostro Teatro e dei Maestri che lo hanno reso grande, Gigi Proietti, Carmelo Bene, Eduardo De Filippo per citarne solo alcuni, conciliandola con le nuove correnti culturali e artistiche che stanno segnando il panorama internazionale. Vogliamo, inoltre, offrire uno spazio in cui giovani talenti possono proporre, e condividere con il grande pubblico, la propria arte. Unendo così, ancora di più, la tradizione all’innovazione, il passato al futuro, vivendo il presente”. (1 ott – red)

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