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UN ALTRO ‘CASO SALIS’
NEL CARCERE UNGHERESE

  UN ALTRO ‘CASO SALIS’ <br> NEL CARCERE UNGHERESE

Roma, 4 ott - E’ detenuta in Ungheria per violenti attacchi contro estremisti di destra, e sia lei e la famiglia che la stampa criticano le condizioni carcerarie cui è costretta a Budapest, tra igiene scarsa e videosorveglianza costante nella cella, al punto che il padre accusa l’Ungheria di tortura. Non è il caso di Ilaria Salis, oggi eurodeputata di Alleanza Verdi Sinistra, ma una situazione che sembra somigliarci molto, quella dell’attivista tedesca, non binaria, Maja T, dalla fine di giugno detenuta a Budapest, dopo una estradizione dalla città di Dresda vissuta come una specie di blitz, avvenuto – spiega la stessa attivista alla testata tedesca Mdr – senza attendere il responso della Corte costituzionale locale. Maja, 23 anni, è accusata di violenti attacchi contro estremisti di destra che si dice abbia commesso nell'ambito della “Giornata d'Onore” a Budapest nel febbraio 2023. Il sistema giudiziario ungherese ha chiesto e ottenuto la sua estradizione. A Mdr, Maja, che è in isolamento da due mesi e mezzo, denuncia condizioni carcerarie molto simili a quelle di Ilaria Salis: “C'è una fornitura di cibo inadeguata. Sono stata privata dei prodotti igienici. La cella è sporca, ci sono cimici e scarafaggi". E ancora: "Nella mia cella c'è una videocamera che è costantemente accesa". E ulteriori controlli, che lei vede come molestie: "Ogni giorno devo spogliarmi completamente davanti agli agenti, cioè perquisizioni intime”. Maja descrive il resto della vita quotidiana in carcere come monotona e isolata: "Sto in cella 23 ore, un'ora in cortile e sempre sola. Ho brevi contatti con gli agenti durante il giorno e contatti molto limitati con i miei famigliari per telefono”. Proprio Ilaria Salis, dai social, rilancia un appello in favore di Maja: “Leggere le sue parole mi ha riportato a quello che ho vissuto mesi fa e che non dovrebbe accadere a nessuno. Maja deve essere riportata a casa subito”.

(PO / Sis)  

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