Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

La coscienza di se'
nel caos moderno

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

  La coscienza di se' <br> nel caos moderno

Una profonda e sensibile riflessione su noi stessi e sul mondo che ci circonda e che, in un certo senso, ci avvolge fino quasi a soffocarci. Un manuale di autoanalisi, che offre soluzioni e strumenti per affrontare la caotica giungla rappresentata dalla vita post-moderna. Un prontuario utile e avvincente, scritto con semplicità e immediatezza, in modo da renderlo accessibile (e fruibile) a tutti. L’obiettivo è quello di ottenere il raggiungimento di un’esistenza serena ed equilibrata. A provare (e riuscire) nell’arduo compito, è Melanie Francesca, visionaria e poliedrica scrittrice, nonché artista visiva e personaggio tv nei principali talk show, che elabora una filosofica e spirituale guida dal titolo “Il Sussurro di un Dio. Manuale di sopravvivenza per generazioni aeree” (Castelvecchi Editore). Il libro è stato presentato ieri alla Mondadori Bookstore, in piazza Cola di Rienzo a Roma. Insieme all’autrice, sono intervenute Enrica Bonaccorti e Filippo La Porta. Ma cosa sono le “generazioni aeree”? E chi ne fa parte? Non distinguere i confini del proprio corpo e del proprio io, rispetto a quelli del mondo esterno; sentirsi in connessione con l’universo, fino a confondersi con esso: sono queste le caratteristiche delle cosiddette “generazioni aeree”, di cui anche l’autrice, come molti di noi, fa parte. Al cospetto di un mondo che non nasconde il suo volto spesso ostile e minaccioso, oggi dilaniato da guerre, bombe e sopraffazione, la via da seguire, quella della salvezza, conduce dritta verso una precisa coscienza di sé. E, questo, rappresenta un mirabile insegnamento soprattutto per i giovani e le nuove generazioni, che più di ogni altro avvertono l’imbarazzo di vivere in un modo che li aggredisce, senza comprenderli e valorizzarli fino in fondo.  Il nuovo libro di Melanie Francesca insegna quindi a restare saldi nel proprio centro di gravitità, scranno privilegiato dal quale sarà sempre possibile mettere ordine al disordine, trasformando la vita in qualcosa di sublime ed appagante. Melanie Francesca appartiene alla generazione “aerea”, una schiera di persone che esiste da millenni e che ha conosciuto una notevole intensificazione a partire dall’inizio del Novecento fino ai giorni nostri, al punto che oggi gli “aerei” sono numerosissimi. Questa generazione è caratterizzata da individui che per l’estrema sensibilità faticano a distinguere i propri confini rispetto al mondo esterno, un mondo che li invade, disorientandoli. Per sopravvivere, l’unica arma è acquisire consapevolezza della propria presenza nel mondo attraverso l’auto-osservazione. Vivendo nello stato di presenza, esci dal circolo cannibalico dell’essere o vittima o cacciatore, traditore o tradito, aggressore o perseguitato. La propria pace si vede, si sente, quando si tocca questo centro di gravità che si chiama “consapevolezza”. Questo libro è un manuale di sopravvivenza, in un mondo che appare ostile e caotico, ma che invece può essere al servizio di chi lo vive. E quando questo mondo ti ubbidisce, si può certamente affermare di esserne diventati a propria volta “maestri”. (Bra)


AURELIO MUSI, "CONTRORINASCIMENTO MALINCONICO"  

Siamo in genere abituati ad associare il Rinascimento alla valorizzazione e alla ripresa della cultura classica, all'esaltazione dello spirito razionale, al principio dell'ordine. Ma il periodo compreso fra la crisi del Medioevo e la genesi dell'età barocca ha mostrato anche un altro volto: quello del Controrinascimento, che nasce e si sviluppa dentro la rivoluzione intellettuale umanistica. Ripudio della tradizionale esaltazione della ragione, ricerca "delle" verità non "della" verità, coesistenza di ordine e disordine, rilievo dell'immaginazione e dei sentimenti ne sono stati i caratteri distintivi. Aurelio Musi in "Controrinascimento malinconico" (Colonnese) ripercorre qui le differenti declinazioni di uno di questi sentimenti, la malinconia, attraverso il racconto della vita e del pensiero di alcuni protagonisti del Rinascimento europeo: Erasmo da Rotterdam e il suo mondo pazzo, Martin Lutero e la sua "tristitia", Marsilio Ficino e la malinconica del genio, Michel de Montaigne e la sua anima senza fissa dimora, Giordano Bruno e Tommaso Campanella e Torquato Tasso. La musica del madrigale, con i suoi malinconici compositori, è quasi la colonna sonora di questa civiltà alle radici della nostra modernità.


CERIMONIE E POTERE, GUIDA AI RAPPORTI TRA STATO ITALIANO E CITTÀ DEL VATICANO

La descrizione e l'analisi di quell'articolato sistema di regole, rituali e gerarchie che fanno del cerimoniale uno strumento di analisi e comprensione dei rapporti tra lo Stato della Città del Vaticano e lo Stato italiano. Rapporti, quelli tra i due Paesi, frutto di profonde tradizioni religiose, radicamento sociale, vicinanza d'azione e radici consolidate nel tessuto culturale ed economico. È da questa ambizione che nasce "CERIMONIE e potere. Studio delle dinamiche protocollari tra la Repubblica Italiana e lo Stato della Città del Vaticano" (Nova Millennium Romae editore), opera prima di Antonio Veltri, che si occupa di cerimoniale a livello istituzionale, e di Matteo Cantori, giurista e giornalista. Il volume pone in evidenza la consuetudine di relazioni tra uno stato di antichissime tradizioni, quello della Santa Sede, che per oltre mille anni ha esercitato il suo potere temporale su Roma e su vasti territori dell'Italia centrale, e lo Stato italiano, moderno, laico, che dopo la "breccia di Porta Pia" trasferì la sua capitale proprio nella Città Eterna. I due autori, attraverso i 3 capitoli del testo (CERIMONIE e struttura: elezioni del Papa e del Presidente nella tradizione e nel protocollo; Sovranità spirituale e temporale: relazioni protocollari tra Italia e Città del Vaticano; Dall'altare al palazzo: simboli, abiti e uniformi di potere) descrivono la storia di quei rapporti. Relazioni che vennero regolate, divenendo di buon vicinato, soltanto a partire dai Patti Lateranensi del 1929 sfociando in un insieme di comportamenti protocollari nei quali i cerimoniali dialogano e si confrontano. Sono numerosi gli aspetti legati al protocollo che vanno rispettati tra le istituzioni italiane e la Santa Sede, a partire da quelli relativi all'ordine delle precedenze delle cariche pubbliche, o degli appellativi che devono essere utilizzati nei confronti delle autorità. All'interno di una complessa rete di relazioni internazionali, questo studio si prefigge di esaminare e approfondire la conoscenza del cerimoniale sia dello Stato della Città del Vaticano sia dello Stato italiano, ripercorrendo le loro origini storiche, le pratiche contemporanee e le dinamiche interne ed esterne che li plasmano. L' approccio comparativo utilizzato è teso a individuare similitudini, differenze e reciproche influenze, con il fine di una migliore comprensione del ruolo del cerimoniale nel contesto politico, religioso e culturale.  


VOLTI DI RINASCITA, 55 STORIE DI TRAPIANTI
Disponibile in libreria il libro “Volti di rinascita. 55 storie di trapianti (ma potrebbero essere 55.000)”, di Leonio Callioni e Francesca Boldreghini, con la consulenza scientifica di Sergio Vesconi e Mariangelo Cossolini. L’opera, edita da Baldini+Castoldi, è, inoltre, al centro di un progetto culturale di digitalizzazione finanziato dall’Unione Europea Next Generation UE, Ministero della Cultura. Il ricavato del libro andrà a sostenere l’attività di Fondazione Trapianti Onlus, promotrice dell’opera, di cui detiene tutti i diritti. L’opera raccoglie, con la forza di un messaggio corale, testimonianze di persone che hanno ricevuto un trapianto d’organo e di familiari di donatori. «Quello che emerge da questo libro è un messaggio di speranza e di incoraggiamento che deve invitare tutti noi e, in primo luogo la politica e le istituzioni, a riflettere su quanto di importante è stato fin qui raggiunto grazie alla straordinaria possibilità offerta dai trapianti di tornare alla vita, di rinascere, appunto, per tanti malati e per le loro famiglie e i loro cari. Niente come la voce corale di tante storie vere ci permette di entrare in contatto con la realtà dell’esperienza di malattia e di rinascita, rappresentando uno strumento importante per arrivare al cuore dell’opinione pubblica. Per questo, sono orgogliosa di sostenere questa iniziativa e di ribadire il mio impegno per portare il tema al centro dell’agenda della politica, perché facendo fronte comune si possano promuovere incisivamente tutti gli strumenti che possano semplificare e incrementare la pratica della donazione degli organi e, quindi, i trapianti, per il bene di tanti cittadini, ma anche a beneficio del sistema sanitario», dichiara la Sen. Daniela Sbrollini, Vicepresidente della X Commissione Affari sociali, sanità, lavoro e previdenza sociale del Senato, che ha promosso la presentazione dell’opera a Palazzo Madama.



"SULLA PORTA DEL MONDO": LIBRO DAL CIN PRESENTATO ALLA CAMERA
"Ho cercato di raccontare una storia che fa parte degli album fotografici di tutte le nostre famiglie, ma che spesso è stata rimossa". Luigi Dal Cin, autore del libro "Sulla porta del mondo. Storie di migranti italiani" (Fondazione Migrantes/ Terre di Mezzo, illustrazioni di Cristiano Lissoni), racconta così il suo lavoro, presentato alla Camera presso la Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto. "La scuola italiana in questi anni ha fatto un grande sforzo per valorizzare le culture di arrivo, ma sentivo che mancava l'altro piatto della bilancia - spiega l'autore -: non si può dire ai nostri alunni di essere gentili con chi arriva, perché la gentilezza non ama l'imperativo come altri verbi, quali 'amare' e 'sognare'. Ma i nostri ragazzi possono comprendere che se noi oggi siamo qui con una scuola pubblica, con la capacità di sognare è perché ci sono state generazioni di italiani che prima di noi hanno avuto il coraggio di viaggiare, di rischiare andando incontro a miseria e fame per mantenere i loro figli, mandando in Italia le loro risorse economiche: allora forse lo sguardo dei nostri ragazzi verso chi arriva può essere più consapevole, più familiare, più compassionevole". Monsignor Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes, afferma: "Questo libro è un'opera importante per la Fondazione Migrantes, che ci aiuta a non perdere la memoria dell'emigrazione italiana, le fatiche, le sofferenze, le gioie, le conquiste. Una storia narrata con un liguaggio che i più piccoli possano capire, e questo va bene anche per i grandi. Un libro per i bambini ma che dovrebbero leggere tutti gli adulti: è un dovere ricordare la nostra storia, che è anche attuale e ci aiuta nell'accoglienza dei tanti che vengono qui a cercare un futuro migliore". "Partendo dall'esperienza ormai quasi ventennale del Rapporto italiani nel mondo, la Fondazione Migrantes ha voluto creare un progetto dedicato alle nuove generazioni, che potesse entrare nel settore delle agenzie di formazione per insegnanti ed educatori - spiega Delfina Licata,studiosa della Fondazione - Un testo di narrativa per ragazzi che racconta la nostra epopea migratoria e il presente migratorio attraverso le identità regionali: un compagno di viaggio, una sorta di fratello minore del Rapporto italiani nel mondo, che lo accompagnerà nel tempo. Già stiamo preparando un secondo lavoro con Luigi Dal Cin, uno scrittore per ragazzi di fama internazionale, con oltre 100 pubblicazioni tradotte in 14 lingue del mondo". Tra i relatori Toni Ricciardi, deputato Pd eletto all'estero: "Ho apprezzato molto questo lavoro, che la Fondazione Migrantes ha sostenuto: è un esercizio molto difficile cercare di semplificare la complessità della storia dell'emigrazione italiana, realizzando un prodotto soprattutto per le giovani generazioni. Da tempo sottolineiamo di questo tema, non esiste elemento identitario più forte dell'emigrazione italiana, è di vitale importanza riacquisirlo nei processi di ricostruzione storica, anche per capire il presente. Un lavoro come quello di Dal Cin è utile anche all'attività parlamentare".

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