Ankara - L’export manifatturiero veneto registra una contrazione nel primo semestre 2024 del 3,4% rispetto allo stesso periodo del 2023, attestandosi a 39.302 milioni di euro. “Un’alternativa efficace oggi per rilanciare l’export è puntare su altri mercati rispetto a quelli tradizionali, quali l’Asia, Africa e America Latina, là dove i Paesi stanno aumentando la domanda di beni di consumo, tecnologie e infrastrutture, settori in cui l'industria manifatturiera veneta è particolarmente competitiva”. Ne è convinto il presidente di Confartigianato Imprese Veneto Roberto Boschetto che, analizzando l’andamento fornito dall’Ufficio Studi della Federazione, sostiene che questo sia il momento per diversificare i mercati e soprattutto per potenziare dei settori di nicchia che diventino strategici per l’export e per il rilancio dell’economia. Lo dimostrano le performance positive delle aziende manifatturiere che hanno puntato verso la Turchia e gli Emirati Arabi Uniti, mercati che, complessivamente, già rappresentano quasi il 4% delle esportazioni. Per quanto riguarda la Turchia, il trend è ormai confermato: l’aumento è stato del 9,8% rispetto al medesimo semestre del 2023 ed è quasi raddoppiato rispetto ai primi sei mesi del 2022 (confermando peraltro la crescita in atto già dal 2021). Nei primi sei mesi del 2024 le esportazioni venete dirette in Turchia si attestano a quasi 1 miliardo di euro (923 milioni di euro). Negli Emirati Arabi il valore è di 552 milioni di euro esportati dalle imprese venete, il 45% è rappresentato dal generico “prodotti delle altre industrie manifatturiere” che registra un aumento dell’11,6% nel primo semestre, trovando interesse soprattutto nel settore della gioielleria e delle forniture mediche, dentistiche e dell’occhialeria. (9colonne)
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