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ISRAELE ATTACCA UNIFIL
CROSETTO: CRIMINE DI GUERRA

ISRAELE ATTACCA UNIFIL <br>  CROSETTO: CRIMINE DI GUERRA

L’escalation del conflitto in Medio Oriente ha conosciuto in Libano un nuovo capitolo, quando il quartier generale della Forza ad interim delle Nazioni Unite in Libano (Unifil) a Naqoura e diverse altre posizioni sono state "ripetutamente colpite" durante uno scontro a fuoco tra Israele e Hezbollah. A renderlo noto un portavoce dello stesso Unfil, che ha precisato che il fuoco israeliano ha “colpito direttamente” la torre di guardia e ha provocato “la caduta” dei Caschi Blu ivi stazionati. I feriti, due soldati indonesiani, per fortuna non
sono gravi, ma sono stati ricoverati in ospedale. L'esercito israeliano ha sparato anche sulla postazione UNIFIL "1-31" a Ras Naqoura, "colpendo l'ingresso del bunker dove si rifugiavano le forze di pace, danneggiando veicoli e un sistema di comunicazione". Un drone israeliano è stato osservato sorvolare la posizione dell'Unifil fino all'ingresso del bunker. L'attacco di Israele, che ha riguardato anche due basi italiane, ha suscitato una forte condanna internazionale. La prossima settimana è prevista una riunione dei paesi contributori di UNIFIL per discutere la situazione e le possibili risposte. Durissima anche la reazione dell’Italia, con il ministro della Difesa Guido Crosetto che ha parlato di possibili “crimini di guerra” e sicuramente di “gravissime violazioni al diritto internazionale, non giustificate da nessuna necessità militare”. Per questo “ho espresso fortissimo disappunto sia al ministro della Difesa israeliano Gallant sia in un colloquio formale all’ambasciatore
israeliano. Secondo Crosetto “la situazione in quella zona del Libano ci preoccupa non da oggi, ma quello che è successo ieri e oggi è totalmente inaccettabile: non esiste la giustificazione che Israele avesse avvertito in anticipo che alcune basi dovevano essere lasciate: le Nazioni Unite e i paesi membri di Unifil non possono
prendere ordini da Israele”. Crosetto si dice certo che “non si tratta di un errore e non si tratta di un incidente, per questo non ci basta che non ci siano stati feriti gravi: abbiamo bisogno di avere spiegazioni formali nel più breve tempo possibile. L’ambasciatore non era in grado di fornire tutti gli elementi richiesti, e quindi aspettiamo spiegazioni”. La premier Giorgia Meloni ha espresso la forte vicinanza, sua personale e del Governo, ai nostri militari attualmente impegnati in Libano nell’ambito della missione ONU e di quella bilaterale Mibil. Meloni ha ricordato che gli italiani continuano a prestare un’opera preziosa per la stabilizzazione dell’area, in aderenza al mandato delle Nazioni Unite. Il Governo, nel confermare il
ruolo fondamentale di Unifil nel sud del Libano, continua a lavorare per la cessazione delle ostilità e alla de escalation della regione. Crosetto, interpellato sulla possibilità di un ripensamento della missione Unifil alla luce di quanto avvenuto in queste ore, ha sottolineato che “la scelta di restare o meno in Libano
non spetta a noi ma spetta all’Onu: l’Onu non va indebolita, va semmai aiutata a diventare più forte, perché a oggi serve in Libano, presto spero servirà a Gaza, in Ucraina…”. (Sis)

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