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CROSETTO: UNIFIL, RIVEDERE
LE REGOLE D’INGAGGIO

CROSETTO: UNIFIL, RIVEDERE <br> LE REGOLE D’INGAGGIO

“Abbiamo richiesto e chiediamo a Israele di attenersi in modo rigoroso alle regole internazionali, di proteggere la popolazione civile e di rispettare il personale in missione per l’implementazione di una risoluzione dell’Onu. Hezbollah è una organizzazione terroristica di una forza molto rilevante e non risponde a un popolo, ma un inasprimento del conflitto sarebbe foriero di uno scenario che porterebbe danni per tutti”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto, nella sua informativa al Senato sugli attacchi di Israele alla missione Unifil in Libano. “È chiaro – ha aggiunto -che le azioni di Israele alle basi Unifil sono gravissime e certamente non frutto di un errore. Da quanto emerge tuttavia dalle dichiarazioni di gabinetto, confermatemi dal ministro Gallant, le azioni non puntano a occupare la parte sud del Paese ma a ripristinare la sicurezza e consentire il rientro a circa 80 mila israeliani che sono dovuti sfollare, incrementando di fatto con la forza l’impegno della missione. Ho detto a Gallant, in modo schietto e accorato come è mia abitudine, di astenersi da azioni simili”.  

Il ministro tiene a sottolineare che “non è in discussione la nostra partecipazione alla missione Unifil: andare via ora non porterebbe alcun beneficio e minerebbe definitivamente la credibilità delle Nazioni Unite, la presenza può ancora costituire un elemento fondamentale per prevenire un estendersi del conflitto. Israele deve capire che i caschi blu non stanno con nessuna delle due parti e sono essenziali per la stabilizzazione, per questo non possono prendere ordini da nessuno”. Già nei giorni scorsi, spiega Crosetto, “ho voluto segnalare la necessità di un incisivo e rapido intervento delle Nazioni Unite, che metta Unifil nelle condizioni di esercitare una reale deterrenza all'uso della forza. Questo potrebbe essere ottenuto prevedendo diverse opzioni operative, quali ad esempio la presenza di una riserva schierabile rapidamente nel Sud del Libano, garantendo così la piena libertà di manovra delle unità e adeguando equipaggiamento e dotazioni e all'ambiente in cui operano".

(Sis)

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