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direttore Paolo Pagliaro

GAZA, VIA SINWAR
PACE PIU’ VICINA?

GAZA, VIA SINWAR <BR> PACE PIU’ VICINA?

La morte del leader di Hamas Yahya Sinwar segna “l’inizio della fine” della guerra di Gaza. Lo ha detto nella serata di ieri, in un video in inglese su X, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. “Ho un messaggio semplice da inviare al popolo di Gaza – ha detto il premier –. Questa guerra può finire domani. Può finire se Hamas depone le armi e restituisce i nostri ostaggi. Israele garantirà la sicurezza di chiunque restituisca i nostri ostaggi”, ha promesso, aggiungendo che se qualcuno farà del male ai prigionieri ebraici, “Israele gli darà la caccia e lo consegnerà alla giustizia”. Rivolgendosi alla popolazione del Medio Oriente nel suo complesso, Netanyahu ha aggiunto che “l’asse del terrore costruito dall’Iran sta crollando davanti ai nostri occhi”. “Finirà anche il regno del terrore che il regime iraniano ha imposto al suo stesso popolo e ai popoli di Iraq, Siria, Libano e Yemen”, ha promesso.

PROSPETTIVE. Anche se appare arduo, nonostante l’ottimismo di Netanyahu, pronosticare un’imminente de-escalation tanto a Gaza quanto negli altri settori dell’infuocato scacchiere mediorientale, è comunque un fatto che l'eliminazione della figura più carismatica di Hamas possa aprire una piccola finestra di opportunità affinché Tel Aviv possa raggiungere i suoi obiettivi e, si spera, far tacere le armi. Alti funzionari statunitensi, tra cui il Segretario alla Difesa Lloyd Austin e il Segretario di Stato Antony Blinken, sembrano concordi nel confermare la possibilità di porre fine alla guerra nel prossimo futuro. In particolare, dopo la conferma della morte di Sinwar, Blinken ha avuto telefonate separate con il Ministro degli Esteri saudita, il Principe Faisal bin Farhan Al Saud, e con il Primo Ministro e Ministro degli Esteri del Qatar, lo Sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, per porre fine al conflitto in Medio Oriente.

MELONI. Anche la premier italiana, Giorgia Meloni, in una dichiarazione rilasciata nella tarda serata ha affermato che “Con la morte di Yahya Sinwar viene meno il principale responsabile del massacro del 7 ottobre 2023. La mia convinzione è che ora si debba iniziare una nuova fase: è tempo che tutti gli ostaggi siano rilasciati, che si proclami un immediato cessate il fuoco e che si avvii la ricostruzione a Gaza. Continueremo a sostenere con determinazione ogni sforzo in questa direzione e per la ripresa di un processo politico serio e credibile, che conduca alla soluzione dei due Stati”.

CACCIA AL FRATELLO. Da parte sua, il portavoce dell’esercito israeliano, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha spiegato che le IDF (forze di difesa israeliane) hanno seguito Sinwar per mesi e che il suo DNA è stato trovato in un tunnel a poche centinaia di metri dal luogo in cui Hamas ha assassinato sei ostaggi in agosto. Ha inoltre reso noto che Israele sta attivamente cercando Muhammad Sinwar, fratello del leader di Hamas eliminato, e tutti i comandanti militari di Hamas. “Le IDF – ha assicurato l’alto ufficiale - continueranno a operare a Gaza contro i terroristi di Hamas e le loro infrastrutture. Hagaro ha inoltre negato che Israele stia attuando un presunto "piano generale" per assediare la parte settentrionale di Gaza, affamando la popolazione e, di fatto, mettendo in trappola circa 400mila persone con la tattica “arrenditi o muori di fame”. “L'IDF ha i suoi piani – ha chiosato - che rispettano il diritto internazionale”.

L’IRA DI TEHERAN. Intanto l'Iran ha assicurato che la morte di Sinwar  “rafforzerà lo spirito di resistenza”  dei palestinesi in vista della  “liberazione” . Sinwar “Diventerà un modello per i giovani e i bambini che proseguiranno il cammino verso la liberazione della Palestina. Finché l’occupazione e l’aggressione continueranno, la resistenza continuerà”, ha scritto la Missione iraniana presso le Nazioni Unite a New York sul suo account X.

NELLA FOTO DIFFUSA DALLE IDF: il corpo di Sinwar circondato dai militari israeliani (18 ott - deg)

(© 9Colonne - citare la fonte)