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Violenza donne, Sbrollini-Prudenzi: eliminarla con educazione e cultura

Roma, 30 ott – Per arrivare al giorno in cui le donne non saranno più vittime di violenza “serve intanto fare prevenzione, fare informazione corretta, lavorare su un nuovo patto educativo tra famiglia e scuola. E le indagini straordinarie e dirompenti di questo corpo di Angela Prudenzi danno quella spinta in cui, secondo me, a parlare di educazione ai sentimenti: quella sarebbe la prima forma di prevenzione, a cominciare dai bambini più piccoli, dai bambini maschi prima di tutto”. Così Daniela Sbrollini, senatrice di Italia Viva e membro della Commissione bicamerale d’inchiesta sul femminicidio, organizzatrice dell’evento di oggi “Quando non saremo più vittime. Verso il 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne” nel corso del quale è stato presentato il cortometraggio di Angela Prudenzi che in 3 minuti affronta d’impatto proprio il tema della cultura del possesso maschile. “Sicuramente la cultura può aiutare molto – spiega la regista - In questo corto si parla di ciò che gli uomini pensano delle donne: sono uomini che le ritengono un proprio oggetto perché sono cresciuti ancora in una cultura del possesso, e quindi se una donna non sta con loro non deve stare con nessuno”. Però, aggiunge Prudenzi, “non dobbiamo cadere nell’errore di pensare che dove c'è cultura non ci sia violenza, perché purtroppo la violenza è trasversale e non conosce classe sociale. questo dobbiamo proprio chiarirlo e fare in modo che a qualsiasi livello, cominciando dai bambini, si aiuti a pensare diversamente. in tutte le scuole e in tutte le periferie e le città”. Battere, insomma, la cultura della violenza con una cultura di altro tipo. “Sicuramente c'è una esplosione della violenza di cui è difficile spiegare le cause, che sono tante. Però dobbiamo anche cominciare a raccontare questa violenza in maniera diversa, perché per sconfiggerla dobbiamo trovare il modo di raccontarla”. Chiosa Sbrollini: “il 25 novembre sarà la data, spero, in cui toglieremo la parola ‘contrasto’ alla violenza di genere, e scriveremo ‘eliminazione’”.

(PO / Sis)

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