Roma, 1 nov - L’isola del Tino è l'isola più segreta di tutta la Liguria, nel Comune di porto Venere, nel golfo di La Spezia. E’ un'isola del demanio militare, patrimonio Unesco, è un'isola che offre tantissime peculiarità sia a livello ambientale che storico- archeologico. È l'isola di un Santo che nel sesto secolo d.C. l’ha vissuta, è un'isola di monaci: per 1000 anni è stata l'isola di luce e di preghiere. E poi si è trasformata diciamo le necessità: nel tempo è diventata cava di marmo, quindi lavoro difficile per tanti uomini; poi è diventato bastione di difesa da parte dei genovesi, per poi diventare l'isola di luce con il primo faro elettrico d'Italia”. Così Elisabetta Cesari, presidente dell’Associazione Amici dell’isola del Tino, presentando alla Camera il libro ‘Isola del Tino, isola di sorprendente bellezza’ curato dall’odv, e patrocinato dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. “È tutto scritto nel libro: abbiamo 22 capitoli e 18 approfondimenti. I 22 capitoli sono stati scritti dai soci dell'associazione Amici dell'isola del Tino, mentre i 18 approfondimenti sono stati fatti da intellettuali, studiosi, militari che hanno lavorato e studiato l'isola del Tino”. Isola che ad oggi “è isola di addestramento militare e riesce a fare a convivere diciamo le sue due nature, quelle di isola selvaggia e militare e anche isola accogliente, grazie a un protocollo varato dalla Marina militare che prevede l'accesso all'isola, ad associazioni, scuole, centri di ricerca che ne facciano richiesta”.
(PO / Sis)
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