Roma, 4 nov – “Sulla manovra il nostro giudizio è negativo, siamo ormai alla terza che questo governo predispone e per il terzo anno consecutivo c’è una totale mancanza di risposte a un mondo che vive una condizione di sofferenza enorme: in testa a tutti i lavoratori della sanità. Lo sciopero – che non è mai una decisione presa con facilità in questo comparto - parla da solo”. Così Sandra Zampa, senatrice Pd e capogruppo Dem in Commissione Affari sociali. “Non si può rinviare di anno in anno – aggiunge - una risposta che deve avvenire su due versanti: uno quello delle risorse necessarie e l’altro quello di un’idea e di una proposta nel merito. Gli operatori sanitari si sentono sfruttati e anche presi in giro per una serie di non risposte che porta il servizio sanitario a un punto di non ritorno, il che significa la fine dello stesso, fatto che in molte regioni è già accaduto”. Secondo la parlamentare, già sottosegretaria alla Salute, “è una questione di scelte: è evidente che se l’idea della maggioranza non sia il servizio sanitario pubblico nella sua caratteristica di universalità, come l’abbiamo conosciuto, si vada in un’altra direzione, probabilmente quella delle assicurazioni che vedremo sbucare. È chiaro che sulla sanità pubblica bisognava mettere tutte le risorse necessarie. Se spendi i soldi per portare i migranti in Albania o per il Ponte sullo Stretto, vuol dire che non hai deciso di concentrare i tuoi sforzi su quello che è un pilastro del nostro welfare: non è solo una questione di diritti dei cittadini, il governo è miope sul fatto che il servizio sanitario nazionale rappresenta per i grandi investitori internazionali un elemento che viene tenuto in grande considerazione”. “Secondo gli studi fatti, i soldi stanziati nel triennio per il fondo sanitario nazionale vengono tutti assorbiti dal rinnovo dei contratti, dalle spese che aumentano e sono addirittura insufficienti a coprire le azioni che nella stessa manovra il ministero della Salute indica” sottolinea Zampa, per poi concludere: “Non è cancellato il tetto di spesa sul personale, impegno preso dal ministero nel provvedimento sulle liste d’attesa; a questo punto dobbiamo dedurre che c’è un progetto diverso, ma per lealtà nei confronti dei cittadini lo si dovrebbe spiegare”. (PO / Roc) ////
(© 9Colonne - citare la fonte)
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