Roma, 6 nov – La tavola rotonda su Esg e carcere, tenutasi questa mattina in Senato, “è l'occasione per mettere insieme tante voci, dagli addetti ai lavori a chi nelle carceri opera tutti i giorni, in termini anche di volontariato del terzo settore” per capire “come valorizzare le risorse impiegate, l’opportunità anche di direttive che spesso vengono ignorate. Oggi si parla poi principalmente di esempi virtuosi: l’esg altro non è che un rating di sostenibilità e governance che molte realtà applicano, con il principio di fornire le opportunità ai detenuti di formarsi. Alla fine è una cosa che giova all’intera società”. Così Giusy Versace, senatrice di Noi Moderati-Centro Popolare, a margine dell’evento, organizzato da Mariastella Gelmini, in cui si è fatto il punto sulle sfide e opportunità legate agli obiettivi Esg e all’applicazione della legge Smuraglia e delle direttive europee sul carattere rieducativo del sistema carcerario. “Avevo avuto modo di frequentare le carceri già in tempi non sospetti, prima ancora che da parlamentare da atleta delle Fiamme Azzurre, del gruppo sportivo della Polizia penitenziaria – ricorda Versace - e credo che ci sia un grande lavoro da fare e bisogna ricordare sempre che c'è bisogno di dare una mano all'interno delle carceri ai direttori, i volontari, la polizia penitenziaria, a quanti si impegnano davvero per dare il proprio contributo”. La senatrice sottolinea che in Italia “ci sono realtà virtuose che offrono anche opportunità lavorative, ci sono sgravi fiscali per le aziende che danno l'opportunità ai detenuti di formarsi. Del resto abbiamo culturalmente un po’ questo vincolo di pensare alle carceri come a un sistema punitivo: certamente è in parte un luogo dove tu sconti una pena, ma deve essere anche un luogo dove, come dice la Costituzione, ti rieduchi affinché tu possa dare un contributo migliore alla società. È un'opportunità quella che tante realtà, sia lavorativa che è per tutta le offrono all'interno delle strutture carcerarie”.
(PO / Sis)