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UCRAINA, VIA LIBERA USA
AI MISSILI SULLA RUSSIA

UCRAINA, VIA LIBERA USA <BR> AI MISSILI SULLA RUSSIA

Il prossimo 20 gennaio Donald Trump entrerà alla Casa Bianca e ieri, 17 novembre, da questa è giunto il via libera a Kiev all’uso dei missili a lunga gittata (tra cui i potenti ATACMS della Lockheed-Martin) per colpire in profondità il territorio russo, anche se prendendo di mira obiettivi che Washington dovrebbe autorizzare caso per caso. Va detto che l’annuncio di questa svolta nell’approccio americano al conflitto è stata data non in una conferenza stampa ufficiale ma da un funzionario che ha voluto mantenere l’anonimato rimbalzando da qui sulle maggiori testati statunitensi tra cui New York Times e Washington Post. I missili dovrebbero inizialmente essere utilizzati nella regione di confine russa di Kursk, dove i soldati nordcoreani sono stati schierati a sostegno delle truppe russe, secondo il Nyt. La decisione presa da Biden risponde a una richiesta di lunga data del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di poter utilizzare armi americane per colpire obiettivi militari lontani dal suo confine, in particolare gli aeroporti utilizzati dall'aeronautica russa per bombardare l'Ucraina.

Il cambiamento di politica di Washington arriva mentre Mosca ha effettuato ieri un altro massiccio attacco missilistico contro la rete energetica ucraina nonché mentre sembra farsi imminente l’utilizzo delle truppe nordcoreane per la riconquista della regione russa di Kursk. Per arginare tale assalto, i primi attacchi in profondità di Kiev con le nuove armi verranno probabilmente effettuati con gli ATACMS, che hanno una gittata fino a 306 km. Appare comunque improbabile che il via libera all’uso di tali vettori possa ormai cambiare la l’esito del conflitto, che sembra ogni giorno di più volgere a favore del Cremlino. È però ipotizzabile che tale mossa possa aiutare l’Ucraina in un momento in cui le forze russe stanno guadagnando terreno e potrebbe mettere Kiev in una posizione negoziale migliore nel caso in cui si svolgessero i colloqui per il cessate il fuoco. In pratica, si tratterebbe di permettere a Kiev di conservare asset strategici – come per l’appunto una porzione di territorio russo – prima della salita al potere di carica Donald Trump, che intende spingere per i negoziati.  (18 NOV / DEG)

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