Uno studio dell'Inps sulle pensioni pagate all'estero smonta una serie di luoghi comuni su folle di pensionati che lascerebbero l'Italia per trasferirsi in luoghi esotici, attirati dal miglior trattamento fiscale. Primo - scrive L'Economia del Corriere della Sera -, i numeri dicono che i pensionati che se ne vanno dal nostro Paese sono pochissimi, 3.110 nel 2023 rispetto al totale degli anziani. Secondo, non lo fanno tanto per motivi economici, ma più banalmente per ricongiungersi ai figli che si sono trasferiti all'estero - questo sì un fenomeno rilevante - per avere un lavoro e uno stipendio adeguato e magari hanno messo al mondo figli. “Sono 13 anni — ricorda l'istituto guidato da Gabriele Fava — che l'Inps ha iniziato a monitorare questa materia. Se le pensioni pagate all'estero agli italiani, pur restando la parte di gran lunga più consistente, diminuiscono man mano che scompaiono le persone che in massa, nel dopoguerra, sono migrate verso le Americhe, l'Australia, il Belgio, la Francia, la Germania, ora emergono nuovi trend: il pagamento delle pensioni agli stranieri che hanno lavorato in Italia e che ritornano nei loro Paesi d'origine. Tra questi, la profonda rivoluzione che le nuove tecnologie hanno portato nel lavoro e nella gestione del tempo libero. Dal 2016 al 2023 - si legge - le pensioni pagate all'estero sono calate del 17%, da 373mila a 310mila. In particolare, negli ultimi 5 anni, sono scese del 31,2% quelle pagate nell'America del Sud dove c'è stata in passato una forte emigrazione di italiani (Argentina, Venezuela, Brasile), del 19,4% quelle nell' America del Nord (Stati Uniti e Canada) e del 19,1% quelle in Australia. Sono in crescita anche quelle pagate in Asia (molti i filippini che tornano in patria) ed in Africa. (18 nov - red)
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