"Se si segue la linea che Elly Schlein ha dato all'assemblea nazionale del Pd, ovvero no veti, si corre tutti uniti e si vince insieme il risultato è la vittoria, se invece questa linea non viene seguita come accaduto in Liguria e si sceglie la linea Marco Travaglio si perde. Con la linea Schlein il centrosinistra diventa competitivo per le elezioni nazionali, con la linea veti le perde". Così il leader di Italia Viva Matteo Renzi, commentando i risultati delle elezioni regionali in Liguria, Emilia-Romagna e Umbria, in una conferenza stampa in Senato dedicata alla millesima edizione della sua Enews. "Oggi festeggiamo un 2-1 ma rimane l'amaro in bocca perché poteva essere 3-0: non è stato 3-0 per colpa di un autogol e un rigore sbagliato" sottolinea l'ex premier parlando della sconfitta del centrosinistra in Liguria, per poi aggiungere: "Chi ha messo i veti non è soltanto il Movimento 5 Stelle ma si trova anche nell'area riformista, e chi ha messo i veti non ha preso i voti". "Si è tentato - sostiene Renzi - di distruggere l'operazione di apertura lanciata a luglio, lo si è fatto in modo strutturato e scientifico, tenendoci fuori all'ultimo giorno in Liguria, ma questa operazione è fallita perché il centrosinistra credibile vince". "Se non prendi i voti dei riformisti e dei cattolici sicuramente perdi - spiega l'ex premier - questo mi sembra un elemento che dagli Usa all'Europa dovrebbe far riflettere". "Quando nel centrosinistra si mettono tutti insieme, in questo Paese la Meloni è minoranza: sono tre anni che i giornali ci dicono che la Meloni ha i numeri ma la Meloni è il presidente del Consiglio che ha preso meno voti negli ultimi 20 anni alle Europee" afferma il senatore, ricordando: "Berlusconi nel 2009 prese il 35%, noi il 41%, Salvini nel 2019 il 34%, la premier il 29%. La Meloni sta a Palazzo Chigi soltanto grazie alle divisioni del centrosinistra. Se il centrosinistra smette di dividersi la Meloni torna a fare la cosa che le riesce meglio di tutti, l'opposizione". (Roc)
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