Con 128 voti favorevoli, nessun contrario e nessun astenuto l'aula del Senato ha approvato definitivamente, all'unanimità, il ddl sul rafforzamento dei servizi consolari per i cittadini italiani residenti o presenti all'estero. Il testo, composto di un solo articolo, prevede la creazione di un fondo di 4 milioni di euro annui dal 2025 per migliorare il rilascio dei passaporti. Le risorse saranno distribuite agli uffici consolari in base al numero di passaporti emessi. Entro marzo di ogni anno, una relazione sull'utilizzo dei fondi sarà pubblicata online. La copertura finanziaria è garantita da riduzioni nel bilancio del ministero dell'Economia. Come evidenziato dalla relazione illustrativa del provvedimento presentato alla Camera, lo scopo dell’intervento normativo è rafforzare in particolare la capacità della nostra rete consolare di evadere in maniera più rapida le domande di passaporto e di altri documenti di identità da parte dei connazionali residenti all’estero. Il disagio provocato dai ritardi che si verificano attualmente deriva anche dalla circostanza che il possesso di un passaporto valido è, per i residenti all'estero, un prerequisito necessario per ottenere lo Spid, strumento ormai fondamentale per l’accesso a numerosi servizi messi a disposizione dalla pubblica amministrazione. “Un provvedimento di rilevante importanza, perché prevede di rafforzare i servizi consolari per gli italiani all’estero consentendo loro di ricevere la giusta assistenza e poter, quindi, sentire la vicinanza dell’Italia ai suoi cittadini nel mondo. Bello che si sia trattato di un’iniziativa bipartisan, che ha ottenuto il voto unanime dell’aula del Senato e dimostra come, al di là delle appartenenze poliche e culturali, esista un sentimento di solidarietà e identità nazionale che testimoniano una comune volontà di vedere centrale l’Italia nel mondo a tutti i livelli”. dichiara il vice presidente della commissione Affari Esteri in Senato Roberto Menia, relatore del provvedimento. Pur votando a favore del ddl, Italia Viva ha criticato la gestione della cittadinanza italiana, proponendo una revisione dell'attuale legge per dare priorità a chi vive e contribuisce nel Paese; M5S invece ha espresso dubbi sull'efficacia del criterio di distribuzione dei fondi ai consolati, che a loro avviso penalizzerebbe gli uffici già in difficoltà. (Roc)
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