"Come sempre, come amiamo dire, la nostra è una festa di parte ma non di partito, in cui ci confronteremo con tutti, anche con chi ha idee molto diverse dalle nostre: solo chi non è forte delle proprie convinzioni teme il confronto: Atreju da sempre è il luogo del confronto per definizione". Così Giovanni Donzelli, deputato e responsabile organizzazione di Fdi, presentando al Circo Massimo, location che la ospiterà, l'edizione 2024 di Atreju, dal titolo "La via italiana. Risposte concrete al mondo che cambia". La kermesse si aprirà domenica 8 dicembre alle 17 con l’accensione dell’albero di Natale e l’animazione del presepe vivente, per concludersi domenica 15 dicembre con l'intervento del premier Giorgia Meloni. Ad aprire il programma dei dibattiti, domenica alle 17.30, sarà il confronto “Uomini mai allineati” con Fausto Bertinotti, Paolo Bonolis e Pietrangelo Buttafuoco. Ricco il parterre di ospiti internazionali, a partire dal presidente dell’Argentina, Javier Milei, il cui intervento è previsto per sabato 14 alle ore 19. Sul palco di Atreju anche la questione mediorientale, con la partecipazione del primo ministro del Libano, Najib Mikati, sempre sabato 14 alle 13. E un confronto sui flussi migratori fra i ministri dell’interno di Regno Unito, Yvette Cooper, Francia, Bruno Retailleau, Malta, Byron Camilleri, e Matteo Piantedosi. La manifestazione ospita anche quest’anno le più importanti cariche istituzionali, come i presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa. E quest’anno vedrà la partecipazione anche del vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Raffaele Fitto, che salirà sul palco insieme all’ex presidente del Consiglio e segretario del Pd, Enrico Letta in un’intervista prevista per venerdì 13 alle ore 19. Interverranno tutti gli esponenti di governo e i leader del centrodestra. "Salvini - spiega Donzelli - domenica 15 dicembre sarà collegato perché in contemporanea c'è il congresso della Lega Lombarda, confidiamo di poterlo ospitare di persona in altri momenti della festa ma la chiusura la farà in collegamento". L'intervento di chiusura della Meloni è previsto domenica 15 dicembre alle 12.15, appuntamento che sarà preceduto dagli interventi dei vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani e dei leader di Noi Moderati e Udc, Maurizio Lupi e Lorenzo Cesa. In linea con lo spirito di confronto tipico della kermesse, fra gli ospiti figurano il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Giuseppe Santalucia, che discuterà con il ministro Carlo Nordio sulla riforma della giustizia. E poi il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, il presidente della Regione Emilia-Romagna Michele De Pascale, quello della Puglia Michele Emiliano, il leader di Azione Carlo Calenda, il presidente emerito della Camera Luciano Violante e l’attivista Lgbt Anna Paola Concia. Assente la segretaria del Pd Elly Schlein: "C'era la consapevole e reciproca scelta né di invitarsi, né di partecipare", ha spiegato Donzelli. "Possiamo essere orgogliosi che dopo due anni e due mesi siamo ancora qui, in procinto di iniziare una festa bella qual è Atreju, più grande rispetto all'anno scorso, quando già aveva stupito tutti. Nonostante la durata media dei governi in Italia sia di un anno e un mese, oggi c'è un governo saldo, determinato a portare avanti il programma sottoscritto con gli elettori, in costante crescita di consenso. Saranno otto giorni entusiasmanti. Doveroso un ringraziamento a tutti coloro che hanno lavorato e stanno ancora lavorando per la riuscita dell'evento" ha dichiarato durante la presentazione Lucio Malan, presidente dei senatori di Fratelli d'Italia. Galeazzo Bignami, neo presidente dei deputati di Fdi, ha spiegato come "poter prendere la parola da capogruppo alla Camera proprio per Atreju è emozionante, è un cerchio che si chiude. La matrice che da sempre caratterizza Atreju non solo è confermata ma è ancora più nitida, che è quella di un confronto che si arricchisce dell'esigenza di presentare la qualità dell'azione di governo, senza rinunciare non dico alle provocazioni ma alla voglia di attingere al dibattito in maniera un po' eretica". (Roc)
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