Roma, 10 dic - Eliminare il sistema dei Cpr come obiettivo finale, ragionando nel frattempo per obiettivi intermedi, da perseguire tramite una costante attività di monitoraggio, pressione sull’opinione pubblica e segnalazioni: è la ricetta di Rachele Scarpa, deputata del Partito democratico che oggi ha partecipato alla presentazione del report sui Centri di permanenza per il rimpatrio prodotto dal Tavolo Asilo e Immigrazione, anche con il supporto dei parlamentari che hanno avuto accesso agli 8 Cpr italiani per delle ispezioni: gli obiettivi intermedi, spiega Scarpa, “sono quelli di portare alla luce tutte le storture strutturali del sistema del CPR, che vanno su tutti i livelli, dalle condizioni di detenzione e da che cosa le norma, cioè una direttiva ministeriale e non norme di rango primario, al fatto che nei CPR ci sono oggettivamente condizioni peggiori che nelle carceri italiane, dove già c'è una grande situazione di crisi”. Secondo la parlamentare del PD “questa situazione va portata alla luce perché al momento in CPR entrano solo i parlamentari quando si riesce i consiglieri regionali, e questo porta a una grande inconsapevolezza pubblica, collettiva e sicuramente non aiuta a spiegare che questo non solo è un sistema inutile per la gestione dell'immigrazione, ma è un sistema criminogeno che produce dolore e insicurezza nelle nostre città. Quindi questo va sicuramente portato alla luce, va fatto in modo sistematico”. Scarpa assicura che “noi ci impegneremo e continueremo a esserci con delle ispezioni periodiche e puntiamo a far sì che siano sempre più strutturate, con anche una formazione sempre migliore dei parlamentari e di chi li accompagna. E con una produzione ricca e sistematica di segnalazioni, di atti parlamentari e di resoconti perché deve sapersi quello che succede anche tra le braccia dello Stato e che in questo momento per quanto mi riguarda è completamente fuori dai parametri costituzionali”.

(PO / Sis