Da Gerusalemme, dove ha incontrato il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha sottolineato “la necessità vitale di aiutare le minoranze in Siria e di prevenire qualsiasi attività terroristica contro lo Stato ebraico dal territorio siriano”. Sempre ieri, inoltre, il premier ha invia un messaggio al popolo iraniano affermando che “Un giorno l’Iran sarà libero”. “Gli eventi storici a cui stiamo assistendo oggi sono una reazione a catena. Una reazione a catena al bombardamento di Hamas, alla decimazione di Hezbollah, all0aver preso di mira Hassan] Nasrallah, ai colpi che abbiamo inferto all’asse del terrore del regime iraniano” ha dichiarato Netanyahu il quale ha accusato Teheran di aver speso 30 miliardi di dollari per sostenere il deposto presidente siriano Assad, Hamas nella Striscia di Gaza e il movimento sciita Hezbollah in Libano.
“L’unica cosa che Israele cerca di fare è difendere il suo Stato – ha dichiarato ancora Netanyahu – ma così facendo difendiamo la civiltà dalla barbarie”. Quindi, rivolgendosi direttamente a un ipotetico cittadino della Repubblica islamica, il premier israeliano ha dichiarato: “Stai soffrendo sotto il dominio di un regime che ti schiavizza e ci minaccia. Un giorno questo cambierà. Un giorno l’Iran sarà libero. Non ho dubbi che realizzeremo questo futuro insieme molto prima di quanto si pensi. So e credo che trasformeremo il Medio Oriente in un faro di prosperità, progresso e pace”, ha concluso. (13 DUC / DEG)
(© 9Colonne - citare la fonte)