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direttore Paolo Pagliaro

MANOVRA: DA CAMERA
VIA LIBERA A FIDUCIA

MANOVRA: DA CAMERA <BR> VIA LIBERA A FIDUCIA

Semaforo verde alla fiducia da parte della Camera sulla manovra, con 211 sì e 117 no. Dopo l'esame degli ordini del giorno, in serata è previsto l'ok al provvedimento, che poi sarà licenziato in via definitiva dal Senato tra Natale e Capodanno. Quella che verrà approvata oggi alla Camera “innanzitutto è una manovra seria, una manovra responsabile: 30 miliardi di risorse, più della metà impiegate a sostegno dei redditi medio-bassi, una scelta del ministro Giorgetti che noi assolutamente condividiamo. Sono state rese strutturali misure importanti, il taglio del cuneo, la riforma dell'IRPEF e poi un pacchetto, molto consistente, per il contrasto alla denatalità: un altro problema molto importante del nostro paese che grazie a questa manovra con molti incentivi che sono dati proprio al contrasto della denatalità, andrà a dare un respiro di sollievo”. Così Rebecca Frassini, deputata della Lega. Una manovra, in particolare, che secondo Frassini “ha rispetto della tenuta dei conti pubblici ma al tempo stesso ha all'interno delle misure che vanno poi ad incidere su quella che è la crescita, che l’obiettivo che questo governo si è dato. Ci sono anche degli investimenti proprio per le imprese e per gli imprenditori molto importanti, come ad esempio l’Ires premiale che è una misura che è stata inserita e che andrà proprio a vantaggio delle nostre imprese”. Fortemente critiche le opposizioni: "Tagliano sulla salute, tagliano sull'istruzione, i salari e le pensioni sono fermi al palo mentre il costo della vita corre veloce: l'unica cosa su cui aumentano, e di molto, i finanziamenti è l'industria militare. Bisogna andare in una direzione radicalmente opposta". Così il segretario di Sinistra italiana e deputato di Avs, Nicola Fratoianni. Gli emendamenti approvati in Commissione, prima dell’approdo in aula, hanno toccato temi centrali come il sostegno sociale, la trasparenza dei compensi, l’ambiente e le agevolazioni fiscali. Tra gli emendamenti più significativi, quello dedicato al Reddito di Libertà: il fondo destinato alle donne vittime di violenza è stato aumentato di un milione di euro annui a partire dal 2025, per favorire l’emancipazione economica e l’indipendenza di chi affronta situazioni di difficoltà. Allo stesso tempo, è stato istituito un nuovo fondo contro la povertà alimentare nelle scuole, con una dotazione di un milione di euro dal 2027, destinato a supportare le famiglie che faticano a coprire le spese delle mense scolastiche. In materia ambientale, è stato rifinanziato il Fondo per il recupero della fauna selvatica, con 0,5 milioni di euro annui dal 2025 al 2027, un passo importante per la protezione delle specie a rischio. Inoltre, alcune modifiche hanno riguardato l’attività venatoria, con nuove regole che limitano le sospensioni temporanee e regolamentano più chiaramente gli orari di caccia. Per quanto riguarda gli stipendi dei membri del governo, un emendamento ha introdotto un tetto massimo ai rimborsi spese per trasferta. Inoltre, è stato stabilito l’obbligo di pubblicazione trimestrale di tutte le spese sostenute dai ministri, sottosegretari e presidenti di Regione, promuovendo maggiore trasparenza nei compensi. Sul fronte fiscale, l’ampliamento del regime forfettario è un’altra misura chiave. La soglia di reddito per accedere al regime è stata aumentata a 35mila euro, ampliando la platea dei beneficiari. Parallelamente, il Fondo per gli inquilini morosi incolpevoli è stato rifinanziato con 10 milioni di euro per il 2025 e 20 milioni per il 2026, per offrire un sostegno concreto a chi si trova in difficoltà a causa della perdita di reddito. Anche il settore educativo è stato oggetto di attenzione. Un emendamento prevede un contributo fino a 200 euro per l'acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica, destinato alle famiglie con ISEE inferiore a 25.000 euro, con l’obiettivo di promuovere il risparmio energetico e sostenere l’economia domestica. Ha fatto molto discutere infine l'introduzione dell'articolo 82-bis ha modificato la disciplina dell'attività venatoria. Tra le novità, l'autorizzazione dell'esercizio venatorio per l'intera annata, l'obbligo di indicare orari giornalieri nei calendari regionali e nuove regole per le impugnazioni, con un termine fissato a 30 giorni. Inoltre, in caso di sospensione temporanea, i limiti e gli orari fissati dalle regioni riprendono efficacia fino alla decisione definitiva. (Sis - Roc - Dsr)

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