Al termine del vertice Nord-Sud di Saariselka, nella Lapponia finlandese il presidente del consiglio Giorgia Meloni ha affrontato con la stampa tutti i principali dossier.
MIGRANTI E CENTRI IN ALBANIA: "Ho convocato per domani una riunione sul tema dell'Albania per capire come procedere (…) Mi pare che la Cassazione abbia dato ragione al governo, è diritto dei governi stabilire quali siano i Paesi sicuri" mentre i giudici possono "entrare nel singolo caso, non disapplicare in toto". Per quel che riguarda la lista dei 'paesi sicuri' Meloni ha detto: "Non credo che arriverà entro marzo, ci vorrà più tempo". Sui flussi migratori - ha proseguito Meloni - "bisogna pensare 'out of the box', l'Italia è stata la prima a stipulare un accordo con un Paese extra Ue, stiamo avendo qualche problema nell'interpretazione delle regole" contenute nel protocollo con l'Albania ma "li stiamo superando. Penso che sia un nuovo modo di affrontare questo problema (…) Le regole del nuovo patto Ue in materia di migrazioni ci aiuteranno di più ad affrontare questo problema, devono essere date risposte migliori sulla questione dei rimpatri (…) Penso che negli ultimi due anni abbiamo lavorato bene nel gestire in modo diverso l'immigrazione illegale, nel non lasciare ai trafficanti la decisione su chi deve entrare e chi no. I nostri confini sono diversi e hanno bisogno di strumenti diversi, quello che succede in Finlandia può avere efficacia ma non può essere replicato nel Mediterraneo", ha proseguito la presidente del Consiglio.
PROCESSO OPEN ARMA E ASSOLUZIONE SALVINI: "Mi pare un fatto che l'oggetto del processo a Salvini fossero le sue scelte politiche piuttosto che effettivi reati e che la giurisdizione sia stata usata per condizionare la politica (…) oggi sia io che Salvini siamo contenti dell'ottimo lavoro che sta facendo il ministro dell'Interno" a continuato la premier mettendo a tacere le voci che vorrebbero Salvini in pressing per ritornare al Viminale dell'Interno dopo l'assoluzione nel processo Open Arma.
EUROPA: "L'Ue sta fronteggiando grandi sfide. I nostri Paesi sono stati spesso considerati e si sono trovati su parti opposte nell'Ue, con il Nord e i cosiddetti frugali da una parte e le nazioni del Sud, accusate di essere 'spendaccione', cosa che credo sia un pregiudizio, dall'altra. Queste nazioni sono qui ora per parlare del tema della sicurezza, e questo dimostra che abbiamo capito che il mondo è cambiato e non possiamo affrontare le sfide se non capiamo il punto di vista e i problemi degli altri".
UCRAINA: "Vogliamo difendere i confini esterni e non vogliamo permettere alla Russia o alle organizzazioni criminali di minare la nostra sicurezza (…) dobbiamo capire che la minaccia è molto più grande di quanto immaginiamo: riguarda la nostra democrazia, la strumentalizzazione dell'immigrazione o quanto sta succedendo in Africa. Dobbiamo garantire la sicurezza e non si tratta solo del campo di battaglia in Ucraina. Dobbiamo essere preparati",
TRUMP: "Si discute molto su cosa accadrà con Trump. Io non penso a cosa l'America può fare per noi ma cosa noi possiamo fare per noi stessi. Dobbiamo rafforzare la nostra sicurezza e abbiamo bisogno di strumenti, abbiamo differenti punti di partenza, dobbiamo incontrarci a metà strada (…) Io penso che su Trump non dovremmo seguire i rumors (Meloni si riferiva alle voci di stampa secondo cui Trump chiederà agli alleati Nato di portare al 5% le spese per la difesa, ndr) ho sentito per esempio l'ultima cosa che ha detto sull'Ucraina, 'stiamo lavorando per la pace ma non possiamo avere la pace abbandonando l'Ucraina', che è all'incirca quello che ho detto io per anni. Aspetterei a capire esattamente quale sia la volontà del nuovo presidente degli Stati Uniti".
(© 9Colonne - citare la fonte)