L'assoluzione di Matteo Salvini “dice che il fatto non sussiste, quindi c'è qualcuno che voleva far sussistere un fatto che non sussiste. Un caso di scuola di politicizzazione di alcuni magistrati, anche se non della magistratura nel suo insieme. C'è un problema che ha a che fare con la credibilità stessa del sistema”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in una intervista a Il Secolo XIX. Dunque avanti con la separazione delle carriere? “Per noi è una battaglia storica che prescinde dall'assoluzione di Salvini. Per questo dobbiamo accelerare sulla riforma della giustizia. Chi governa deve avere la possibilità di governare”. Avanti anche sulla responsabilità civile dei magistrati come dice Salvini? “Da sempre è una proposta di Forza Italia”. Inoltre sottolinea “più soldi alla Difesa e rispetto del Patto di Stabilità sono prospettive inconciliabili. Per questo chiediamo con forza di scorporare le spese e andare nella direzione del debito comune e degli eurobond per la Difesa. Sono favorevoli anche Spagna, Portogallo e il commissario europeo alla Difesa. Dobbiamo continuare a lavorare in questa direzione”. Per la Difesa europea, aggiunge il vicepremier, “è il momento di uno scatto nella direzione che, come Forza Italia, sosteniamo da tempo: Stati Uniti d'Europa, fine del potere di veto, poteri di iniziativa legislativa dell'Europarlamento. Solo così si può reggere di fronte alle sfide globali. Al momento opportuno porrò la questione nell'ambito del governo”, “siamo entrati in una fase in cui non possiamo continuare a piagnucolare e lamentarci... La nuova presidenza americana va vissuta come una sfida positiva, per l'Europa e per l'Italia. Quello scatto di cui si parla da anni dovremo farlo. Oppure sarà un balzo all'indietro davvero pericoloso”. Sono molto colpito da alcuni aspetti della discussione italiana, innanzitutto per come si parla dell'Albania: è un Paese amico, candidato a entrare in Europa. E poi faccio notare che il modello sta suscitando interesse, vedi la presidente della Commissione Ue o Paesi come la Polonia o la Finlandia”, Inoltre, in occasione del vertice sulla politica per i migranti in Albania, sottolinea che si dovrà “decidere come procedere su una scelta giusta che confermiamo e dovremo rendere operativa”. E sul contenzioso coi giudici afferma: “Non è accettabile che siano loro a stabilire i Paesi sicuri. Se lo decidono i giudici, nessun Paese al mondo è sicuro. C'è poco da fare: occorre accelerare sulla piena applicazione del nuovo ‘patto di asilo e migrazione’ per evitare contenziosi. Nel frattempo non c'è alcun motivo per non continuare a perseguire la strada intrapresa”. (23 dic – red)
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