A poche ore dall’inizio del Giubileo, continuano le inaugurazioni delle opere in vista dell’arrivo di milioni di pellegrini nella Capitale. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, durante la cerimonia di inaugurazione della nuova Piazza Pia e del prolungamento del sottopasso di Lungotevere in Sassia, ha fatto il punto sul periodo di lavori e cantieri a Roma: “Dalla notte di domani, Roma aprirà le sue porte più di quanto faccia ogni giorno accogliendo milioni di pellegrini, che raggiungeranno San Pietro e le altre basiliche giubilari. In questi due anni tutti abbiamo lavorato tanto e bene per fare in modo che la Città Eterna fosse all’altezza del compito e delle aspettative”. Sull’opera inaugurata stamattina, invece, la premier ha sottolineato che “è probabilmente la più imponente. Un investimento da oltre 85 milioni di euro che ci consente di ottenere due obiettivi. Da una parte rendere il traffico in questa zona più veloce. Dall’altra, restituire alla città un grande e sicuro spazio pedonale capace di contenere fino a 150mila persone per gli eventi giubilari”. “Ci sono diverse importanti opere e alcune di loro sono state già inaugurate, altre lo saranno presto o stanno per esserlo – prosegue – sullo sfondo abbiamo lavorato al potenziamento dei servizi essenziali, a partire dai pronto soccorso. Sono risultati importanti che sono stati raggiunti in poco tempo, nel rispetto dei molti vincoli che una città antica e preziosa come Roma impone e in uno spirito di collaborazione che anche io voglio ricordare perché ha davvero visto tutti i soggetti coinvolti lavorare con il massimo impegno”.
“Nel corso dello scavo è stata scoperta di parti di una villa di epoca romana - aggiunge la premier - La prassi, lo sappiamo bene, avrebbe imposto il blocco del cantiere a tempo indeterminato ma le cose non sono andate così. La villa romana è stata smontata pezzo per pezzo, è stata trasferita e i suoi resti sono stati messi al sicuro senza che questo incidesse sui tempi di realizzazione dell’opera”. Al riguardo, secondo Meloni, si può parlare di “un ‘piccolo miracolo civile’, di cui noi siamo capaci quando vogliamo essere capaci di ricordarci il nostro valore. Penso che questo si possa definire ‘Metodo Giubileo’, proprio per ricordarci che le cose in Italia si possono fare e si possono fare bene e velocemente. La Pubblica Amministrazione può stupire quando vuole stupire”. La città, dunque, si prepara ad accogliere milioni di persone da ogni parte del mondo: “Questo rappresenta anche una grande occasione di crescita per il nostro sistema produttivo. Però non è questo che è molto importante, l’essenza del Giubileo. L’Anno Santo è innanzitutto un evento di fede che ci consente di fare i conti con noi stessi”. “L’augurio che faccio a tutti noi per il 2025 – conclude – è che ognuno di noi e noi tutti come comunità nazionale riusciamo a fare lo stesso cammino, cioè mettere nello zaino ciò che è davvero utile per andare più veloci ma anche per riuscire a vedere quello che è davvero essenziale”. (23 DIC - gci)