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direttore Paolo Pagliaro

SANT’EGIDIO: UN PRANZO
PER 80MILA PERSONE

SANT’EGIDIO: UN PRANZO <br> PER 80MILA PERSONE

In tanti nella basilica di Santa Maria in Trastevere, dove è nata la tradizione del pranzo di Natale con i poveri. Una “famiglia” dove si vince la solitudine e quindi si diventa tutti più ricchi. Nel giorno di Natale, non solo a Trastevere ma in tutta Italia, con la partecipazione di 80mila tra volontari e invitati, e in tutti i continenti in 250mila. Un forte messaggio di pace e di solidarietà. Senza dimora, anziani, famiglie in difficoltà, rifugiati venuti con i corridoi umanitari si sono seduti a tavola con chi ogni giorno dell’anno li aiuta. Per quasi due ore hanno parlato e fatto festa con il menù della tradizione: lasagne, polpettone, lenticchie e panettone. “Questa tavola vince la solitudine ma è anche una proposta alla nostra società perché diventi più fraterna e accogliente”, è l’invito di Andrea Riccardi, che ha partecipato al pranzo. Perché, come ha commentato il presidente di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, “insieme alle porte della basilica, si sono aperte anche le porte di tanti cuori, di tutte quelle persone, tra cui molti giovani, che oggi si occupano di chi ha bisogno”.

LE STORIE. Alla fine del pranzo, al momento dei saluti, il parroco di Santa Maria in Trastevere, don Marco Gnavi, ha presentato alcuni ospiti. Come Gemma, siriana, venuta con i corridoi umanitari: “In questo momento è importante sperare e pregare per la pace nel mondo”. Antonino, siciliano, da tanti anni a Roma: “Ho vissuto per strada, sono stato aiutato a trovare una casa e ora sostengo chi è in difficoltà”. E il piccolo Alì, venuto da Gaza insieme alla sua zia, che in perfetto italiano ha detto, convinto: “Mi piace questa tavola!”. Il pranzo nella basilica ha visto la presenza anche del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri: “Per me è un grande onore stare qui. È un momento bellissimo, con persone che hanno bisogno di sentire la città vicina, una città che non vuole lasciare indietro nessuno, dove tutti stanno meglio, non solo le persone che vengono aiutate, ma anche chi aiuta”. “Insieme – ha commentato alla fine don Gnavi – abbiamo vissuto la realtà di un popolo senza confini, che ritrova la speranza e costruisce un futuro di pace”.

VOLONTARI. Tutti i pranzi di Sant’Egidio sono realizzati grazie al sostegno gratuito dei volontari e al numero solidale 45586 (attivo fino al 29 dicembre). Numerose le iniziative in programma anche nei prossimi giorni, per tutto il periodo natalizio, con distribuzione di pasti e regali anche nelle carceri, come a Roma, oggi, a Rebibbia e a Regina Coeli. (Red/Caf – 26 dic)

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