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direttore Paolo Pagliaro

VIA I FACT-CHECKER DA
FACEBOOK E INSTAGRAM

VIA I FACT-CHECKER DA  <br> FACEBOOK E INSTAGRAM

"È ora di tornare alle nostre radici intorno alla libertà di espressione. Stiamo sostituendo i fact-checker con le Community Note, semplificando le nostre normative e concentrandoci sulla riduzione degli errori. Non vedo l'ora che arrivi il prossimo capitolo". Ad annunciarlo, in un video, è il numero uno di Meta - società che controlla importanti piattaforme social come Facebook e Instagram - Mark Zuckerberg. Un video non privo di accenni dal sapore politico. "E' tempo di tornare alle nostre radici sulla libertà di espressione su Facebook e Instagram", afferma Zuckerberg, sottolineando di "aver cominciato a costruire i social media per dare alla gente una voce", ma negli ultimi anni "governo e media tradizionali hanno spinto sempre di più sulla censura". "Abbiamo costruito un sistema complesso per moderare i contenuti, ma il problema dei sistemi complessi è che fanno errori. Anche se accidentalmente si censura l'1% dei post, si tratta di milioni di persone e siamo arrivati al punto che ci sono troppi errori e troppa censura" sostiene il Ceo di Meta, ricordando "come le recenti elezioni abbiano segnato un punto di svolta". "Per prima cosa, ci sbarazzeremo dei fact-checker e li sostituiremo con le Community Note, sul modello di X, a cominciare dagli Usa" annuncia  Zuckerberg, sostenendo che "dopo l'elezione di Trump nel 2016 i media tradizionali hanno scritto continuamente come la disinformazione fosse una minaccia per la democrazia", per cui "abbiamo provato in buona fede ad affrontare questo problema, ma i fact-checker sono stati troppo politicamente schierati, distruggendo più fiducia di quanta ne abbiano costruita, specialmente negli Usa. Così, nel giro di un paio di mesi, metteremo su un complessivo sistema di Community Note" e "in secondo luogo semplificheremo le nostre regole sui contenuti, eliminando un mucchio di restrizioni". Il Ceo di Meta annuncia inoltre che il team Trust and Security sarà trasferito dalla California al Texas e, "infine, lavoreremo con Trump per fare pressione sui Paesi ostili alle aziende statunitensi e che spingono ancora di più sulla censura". "Mentre negli Usa c'è il più forte sistema costituzionale al mondo a protezione della libertà di espressione, in Europa c'è un numero crescente di leggi che istituzionalizzano la censura - sottolinea Zuckerberg - e rendono difficile costruire lì qualcosa di innovativo. I paesi latino-americani hanno tribunali segreti che possono ordinare alle imprese di rimuovere silenziosamente i contenuti, la Cina ha censurato le nostre app: l'unica cosa che possiamo fare per invertire questa tendenza globale è di supportare il governo americano e negli ultimi quattro anni è stato difficile perché anche il governo americano ha spinto per la censura, prendendo di mira noi e altre compagnie americane, incoraggiando altri governi ad andare persino oltre, ma adesso abbiamo l'opportunità di ripristinare la libertà di espressione", conclude il numero uno di Meta, puntando il dito contro l'amministrazione uscente di Joe Biden. (7 gen-Roc-Mol)

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