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SIRCHIA: COSI’ SALVAI
L’ITALIA DAL FUMO

SIRCHIA: COSI’ SALVAI <BR> L’ITALIA DAL FUMO

Il 10 gennaio 2005 entrava in vigore la legge che estendeva il divieto di fumo a tutti i locali chiusi e aboliva le carrozze fumatori sui treni. Sono passati esattamente vent’anni. Girolamo Sirchia, all’epoca ministro della Salute del governo Berlusconi II, è considerato a ragione il padre della norma: la ideò e la difese, contro tutto e contro tutti. I nemici della legge antifumo erano più dentro il centrodestra o nell’opposizione? “Soprattutto nel centrodestra. Il fuoco amico fu l’ostacolo più insidioso”, spiega Sirchia al Corriere della Sera. L’argomentazione che opponevano? “La storiella che, con l’approvazione della legge, molti locali avrebbero chiuso e si sarebbero persi parecchi posti di lavoro”. Ma “Avevamo il precedente della California, dov’era stata approvata una legge uguale e, nel contrastarla, s’era avanzata la stessa obiezione. I dati californiani invece ci dicevano che non solo non si erano persi posti di lavoro ma, con la legge antifumo in vigore, se ne erano guadagnati”. Quando aveva deciso di agire? “Quando arrivai al ministero della Salute, nel 2001. I dati non mentivano: il nemico numero uno della salute degli italiani era il fumo. Partii da lì ed elaborai, insieme ai miei collaboratori più stretti, un piano strategico per “dribblare” le insidie del Parlamento”. Prego? “Proprio così. Le resistenze erano tantissime”. (8 GEN - deg)

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