L’abbraccio al compagno Daniele Raineri, il messaggio ai colleghi di Chora Media. Dopo circa tre settimane di prigionia, a partire dall’arresto del 19 dicembre, Cecilia Sala è stata liberata ed è tornata in Italia, atterrando oggi pomeriggio all’aeroporto di Ciampino insieme al direttore dell'Aise Giovanni Caravelli. Ad attenderla, per le istituzioni, erano presenti il premier Giorgia Meloni, il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Ora, la giornalista sarà ascoltata dai carabinieri del Ros (e nuovamente nei prossimi giorni da magistrati e carabinieri per ricostruire la vicenda), mentre la relativa documentazione come da prassi sarà trasmessa all'autorità giudiziaria. Poi, Cecilia tornerà nella sua casa romana. Una giornata accolta con sollievo da tutta Italia e dalla politica, che con un plauso unanime ha celebrato il lavoro di squadra tra istituzioni, governo e intelligence. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso al presidente del Consiglio Giorgia Meloni i complimenti per il ritorno di Cecilia Sala in Italia. Successivamente, ha telefonato alla madre della giornalista, che aveva incontrato nei giorni successivi all’arresto. Per Meloni, grazie a un “intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane - ha scritto su Facebook - Voglio esprimere gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile il ritorno di Cecilia, permettendole di riabbracciare i suoi familiari e colleghi”.
Durante il question time alla Camera dei deputati, mentre l’aereo era già in volo, anche Tajani ha elogiato la sinergia messa in campo: “Sono orgoglioso del grande lavoro di squadra che ha portato a questo risultato. Il governo a cominciare dal presidente del Consiglio e dal sottosegretario Mantovano, la diplomazia, l’intelligence e il Parlamento che ho voluto coinvolgere fin dall’inizio, hanno tutti lavorato nella stessa direzione per portare a casa in tempi brevi la nostra connazionale”. “È stata una gioia abbracciare Cecilia - ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri lasciando l'aeroporto di Ciampino - Il mio grazie va al governo, alla diplomazia e a tutti quanti si sono adoperati con successo per la sua liberazione. Le ho detto che l'aspettiamo in Campidoglio”.
Anche le opposizioni hanno esultato alla notizia della liberazione. “La notizia che stavamo aspettando, che speravamo di ricevere il prima possibile - ha dichiarato la segretaria del Pd Elly Schlein - La liberazione di Cecilia Sala è un sollievo, e saperla presto in Italia ci riempie di gioia. Un ringraziamento al governo, al corpo diplomatico, ai servizi e a chi ha lavorato incessantemente in questi 20 giorni di apprensione e angoscia per questo risultato. Ti aspettiamo, Cecilia!”. Il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha invece affermato: “Una bella notizia dopo giorni di tensioni. Cecilia Sala torna finalmente a casa e potrà riabbracciare i suoi familiari. Un plauso a tutta la nostra filiera: dal Governo, alla diplomazia, ai servizi che hanno reso possibile questo risultato”. Anche Matteo Renzi, presidente di Italia Viva, è intervenuto sulla questione in un intervento al Senato: “Oggi si conferma una linea che in settant’anni nessuno ha mai messo in discussione. Quando c’è un italiano in pericolo all’estero, che ci sia un governo di destra o di sinistra, tutti insieme si lavora per riportarlo a casa. Saremo felici se in queste ore le forze politiche dell’opposizione e della maggioranza rinunceranno a fare polemica su questo e si stringeranno in un abbraccio intorno ai genitori di Cecilia Sala”. Al netto dell’entusiasmo, resta ora da vedere quali saranno le conseguenze a breve termine, in particolare nel caso dell’ingegnere iraniano Mohammad Abedini Najafabadi, detenuto in Italia su mandato di arresto degli Stati Uniti, la cui vicenda potrebbe essere legata a uno scambio di prigionieri con la Sala, anche se su questo punto non tutte le ricostruzioni e le fonti concordano. (8 GEN - gci)
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