Roma, 9 gen - “Domani, 10 gennaio, è il giorno dell'insediamento del presidente del Venezuela che ha vinto le elezioni, ci sono due opinioni contrastanti su chi è che abbia vinto davvero queste elezioni. Noi sappiamo che l'opposizione ha fatto un grande lavoro, non solo di raccordo per la propria proposta politica, ma anche sezione per sezione per avere modo di controllare il risultato elettorale, ed è risultato un’evidenza di fatto che il vincitore non è Maduro”. Così Federica Onori, deputata di Azione, a margine di una conferenza stampa alla Camera alla vigilia di una giornata fondamentale per le sorti del Venezuela, in cui è previsto l’insediamento del presidente eletto dopo le elezioni del 29 luglio scorso, con Nicolas Maduro pronto a reinsediarsi e il suo rivale, Gonzalez Urrutia, riconosciuto dall’Occidente come vero vincitore, che torna oggi in patria per rivendicare il potere. “Quello che speriamo intanto è che ci sia meno violenza possibile: il Venezuela purtroppo è diventato un paese molto pericoloso per chi decide di esprimere liberamente il proprio pensiero, per chi decide di manifestare in piazza. Quindi il primo auspicio è che è che non si ricorra alla repressione. Molto dipenderà da quello che faranno le forze di polizia, che dovrebbero seguire gli ordini del capo di Stato, e bisogna capire bene loro chi identificano in questo ruolo”. Quello che è andato in scena oggi alla Camera invece “è stato un momento di unione con le forze dell'opposizione venezuelana in Italia, e di farlo nella maniera più bipartisan possibile, con i parlamentari dell’opposizione e della maggioranza italiane e ricordando assolutamente anche i cittadini Italo-venezuelani, che sono tantissimi, anche loro vengono incarcerati a volte per anni e anni, senza che le famiglie sappiano che fine fanno: anche questo è un tema su cui siamo molto presenti. Per l'Italia, comunque, il risultato elettorale è stato chiaro: il vincitore è Gonzalez Urrutia”. (PO – Sis)