Intervistato dal Corriere della Sera, Giovanni Donzelli, responsabile nazionale di FdI, rivendica la battaglia a difesa delle forze dell’ordine anche attraverso un meccanismo di scudo penale che “ancora non è stato definito in un testo e già viene attaccato”. Per Donzelli, “Se vale la presunzione di innocenza per tutti, non può valere la presunzione di colpevolezza per chi per mestiere difende la sicurezza, questo diciamo. La sinistra va in piazza urlando ‘poliziotti assassini’, noi vogliamo intanto testimoniare loro la nostra vicinanza, poi cercheremo una formula seria e sobria per evitare che quando è chiara e inequivocabile la dinamica di un fatto ci sia l’obbligo d’ufficio di procedere, con lo stigma che porta l’essere indagati”. Sulla sicurezza c’è una gara tra Lega e FdI? “Proprio no, siamo compatti. E per le forze dell’ordine stiamo facendo tanto sia sul piano dei contratti, rinnovati con aumenti mai visti finora, sia per tutela legale e più pene per chi le attacca. Ma non è per mostrare un volto ‘di destra’, è per difendere i cittadini. Perché chi ci rimette sono sempre i più deboli: chi vive nelle periferie dove si spaccia, la ragazzina che non può uscire la sera”. L’unica risposta sull’ordine pubblico è reprimere? “Si deve anche agire sulle cause e lo facciamo: gli interventi come a Caivano e Scampia saranno sempre di più, così come la politica di contrasto all’immigrazione clandestina, che come certifica Frontex grazie agli accordi con i Paesi di origine ha fatto molto diminuire ingressi illegali e morti in mare, altro che uccidere i clandestini”. (16 GEN - deg)
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