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direttore Paolo Pagliaro

TIANI: IO POLIZIOTTO
MAI CHIESTA IMPUNITA’

TIANI: IO POLIZIOTTO <BR> MAI CHIESTA IMPUNITA’

Scudo penale per le forze dell’ordine. Il Dubbio ne parla con Giuseppe Tiani, Segretario Generale SIAP, Sindacato Italiano Appartenenti Polizia. Lei è d’accordo con questa previsione? “Riteniamo che l’espressione ‘scudo penale’ sia stata posta male, perché noi non chiediamo misure che pongano i poliziotti nell’esecuzione del loro lavoro al di fuori o al di sopra della legge. I poliziotti rappresentano la legge e fanno rispettare la legge, quindi non chiediamo né immunità né impunità. Siamo cittadini al pari degli altri, per cui stiamo nelle regole della democrazia e della legalità. Detto questo, riteniamo però che l’iscrizione sic et simpliciter nel registro degli indagati per un poliziotto, per uno che vive di legalità, sia un disonore, a parte poi tutte le conseguenze disciplinari che ci sono: il blocco della carriera, la sospensione dal servizio, e un’altra serie di effetti negativi”. Quindi cosa chiedete? “Che nel caso in cui le azioni del poliziotto e del carabiniere avvengano nell’ambito del perimetro delle cause di giustificazione disciplinate dal codice penale di rito, il vaglio del magistrato abbia una procedibilità diversa rispetto all’iscrizione immediata nel registro degli indagati. Solo se ci sono elementi per cui il poliziotto o il carabiniere violano la legge o il perimetro delle cause di giustificazione, deve essere iscritto nel registro degli indagati, ma non prima”. (16 GEN - deg)

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