Il caffè italiano brilla sui mercati internazionali consolidando il Bel Paese come secondo esportatore mondiale dopo il Brasile. Su tutti, spicca il successo delle macchine da caffè, il cui export rappresenta il 75% del fatturato complessivo, in costante crescita. I dati sono stati resi noti in occasione del Salone Internazionale della Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianale e Caffè (SIGEP) in corso alla Fiera di Rimini fino al 22 gennaio. Il settore vede operare un migliaio di aziende diffuse sull’intero territorio nazionale, con un’occupazione diretta stimata intorno ai 7.000 addetti e un giro d’affari dell’industria nel 2023 stimato in 5,2 miliardi di euro, di cui circa 2,3 miliardi derivanti dalle vendite all’esportazione e 2,9 derivanti dalle vendite sul mercato interno. Il caffè torrefatto è stato il quarto prodotto agroalimentare italiano più esportato, con un giro d’affari di 2,259 miliardi di euro (+6,8% rispetto al 2022), pari al 3,5% dell’export agroalimentare, e un volume pari a oltre 285mila tonnellate, stabile rispetto al 2022, trainato da un quarto trimestre particolarmente positivo che ha registrato una crescita sia in valore (+7,3%) sia in volume. Per contro, ristagnano i consumi interni per i quali si registra un calo a 327 milioni di kg, con una diminuzione del 6,85% rispetto al 2022 a causa dei significativi aumenti dei prezzi. I consumi domestici, supportati dai canali del retail e dell’e-commerce, rappresentano il 71% del totale a quantità, mentre i consumi fuori casa, alimentati dai settori Ho.Re.Ca., Vending e OCS, costituiscono il 29%. A valore, i consumi fuori casa risultano più significativi, grazie ai prezzi mediamente più elevati rispetto al retail. Bene il 2023 per quanto riguarda il comparto delle macchine da caffè, una delle eccellenze industriali italiane. L’anno si è chiuso con un fatturato di oltre 550 milioni in crescita dello 0,9% sul 2022. Sempre positivo l’export, che rappresenta oltre il 75% del fatturato delle nostre imprese e che è aumentato del 2,5%, pari a 415 milioni di euro.
Il caffè keniano, celebrato a livello mondiale per la straordinaria qualità, è ancora una volta protagonista della fiera. Grazie al sostegno della Cooperazione Italiana, attraverso l’iniziativa “Arabika”, sette rappresentanti delle cooperative di produttori di caffè del Kenya partecipano a questa importante vetrina internazionale, con l’obiettivo di consolidare le relazioni commerciali con operatori italiani e globali. Dal 2021, Arabika, iniziativa supportata dall’Italia tramite il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e l’Agenzia per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), sostiene i piccoli produttori di caffè in Kenya. La partecipazione delle cooperative keniane al SIGEP sarà arricchita da una serie di iniziative volte a promuovere le qualità uniche del caffè locale e a favorire collaborazioni strategiche: è prevista la visita ad una torrefazione nei pressi di Bologna, dove gli agricoltori keniani avranno l’opportunità di conoscere le tecnologie italiane e gli standard operativi del settore. Durante la kermesse sono inoltre previsti due eventi: una sessione guidata di degustazione (oggi, dalle 16 alle 16,45), durante la quale verranno anche presentati i marchi di origine sviluppati con il supporto italiano, ed un evento di alto livello dedicato alla collaborazione del sistema Italia con i Paesi partner (domani, dalle 11 alle 11,30) con la partecipazione del direttore di AICS, Marco Riccardo Rusconi, il direttore dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (ICE/ITA), Lorenzo Galanti, e l’attaché per l'agricoltura dell'Ambasciata del Kenya in Italia, Anthony Muriithi. “Arabika - Action Re-Launch Agriculture and Branding Internationalization of Kenyan Coffee in and out Of Africa” è un’iniziativa nata dalla collaborazione tra il Governo del Kenya e il Governo italiano. È finanziata dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e realizzata da CEFA, Fondazione AVSI e Fondazione E4Impact. Le attività progettuali si snodano lungo l'intera filiera del caffè concentrandosi su: gli aspetti organizzativi e gestionali delle cooperative di produttori, il marketing e il miglioramento della qualità del prodotto. L'obiettivo, altresì, è di migliorare l'accesso a mercati più redditizi, sia a livello locale che globale. Il progetto è in linea con le strategie di sviluppo della filiera del Governo nazionale e delle Contee. Il progetto lavora su sette Contee: Bungoma, Nyeri, Machakos, Murang'a, Kiambu, Meru ed Embu. All'interno di tali Contee, sono coinvolte 21 cooperative, rappresentative di 30.000 agricoltori che hanno beneficiato delle attività di formazione e branding del progetto. Il progetto è iniziato a luglio 2021 e terminerà a marzo 2025. (20 gen - red)
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