Come se fosse tornato in piena campagna elettorale, a meno di ventiquattr’ore dal suo ingresso ufficiale alla Casa Bianca, che avverrà oggi quando in Italia saranno le 18, Donald Trump ha tenuto a Washington un comizio nel quale ha ribadito con forza la sua determinazione a “risolvere ciascuna delle crisi che il nostro paese si trova ad affrontare”. Tra queste, ovviamente, spicca quella dell’immigrazione clandestina. In tal senso, il Tycoon ha promesso che in breve porrà “fine all’invasione” agendo “con una velocità e una forza senza precedenti”. “Fermiamo l’invasione dei nostri confini”, ha detto Trump, attaccando virulentemente i migranti, davanti a migliaia di sostenitori. Secondo il Wall Street Journal, già oggi, dopo il giuramento, Trump dichiarerà lo stato di emergenza alla frontiera con il Messico. “Domani (oggi per chi legge, ndr) vedrete qualcosa – ha detto il Tycoon -. Vedrete ordini esecutivi che vi renderanno estremamente felici. Tanti, tantissimi. Dobbiamo impostare il nostro Paese sulla giusta rotta. Quando tramonterà il sole domani sera, l'invasione dei nostri confini si sarà fermata e tutti gli intrusi illegali saranno, in una forma o nell'altra, sulla via del ritorno a casa. Ogni ordine esecutivo radicale e insensato dell'amministrazione Biden verrà revocato entro poche ore dal mio giuramento”, ha aggiunto Trump. “Vi divertirete molto a guardare la televisione domani”.
“Abbiamo vinto!” ha quindi tuonato il 78enne tribuno repubblicano davanti a una folla entusiasta sugli spalti della Capital One Arena, uno stadio di hockey da 20mila posti spesso utilizzato anche per i concerti. In tale contesto, il 47esimo presidente degli Stati Uniti ha promesso l’immediata entrata in vigore di un centinaio di decreti (addirittura 200 secondo Fox News).
Riprendendo i temi dei suoi discorsi elettorali che gli hanno permesso di essere eletto il 5 novembre con un ampio margine di vantaggio contro la vicepresidente democratica Kamala Harris, in un paese che comunque appare preoccupantemente polarizzato, Trump si è inoltre impegnato a porre fine al “caos in Medio Oriente” e a “prevenire la terza guerra mondiale”. Ha anche promesso di aumentare la produzione di petrolio e di sbarrare la strada alle ideologie “woke” della sinistra radicale. Trump ha inoltre promesso che renderà pubblici “i documenti rimanenti relativi agli assassinii del presidente John F. Kennedy, di suo fratello Robert Kennedy e del dottor Martin Luther King Jr”. Ha anche giurato di iniziare a costruire lo “scudo di difesa missilistico Great Iron Dome” e di rimettere in piedi la Carolina del Nord dopo che gli uragani hanno devastato lo stato l'anno scorso. Per quanto riguarda i manifestanti del 6 gennaio che sono stati accusati o condannati, Trump ha lasciato intendere che saranno “molto, molto felici”.
Non poteva mancare in tale kermesse la presenza di Elon Musk, che ha raggiunto the Donald sul palco. Il capo di Tesla e SpaceX ha promesso di rendere gli Stati Uniti “forti per secoli”. “Questa vittoria è davvero l’inizio. Ciò che conta è apportare cambiamenti significativi”, ha affermato Musk, accompagnato da uno dei suoi figli.
Trump ha menzionato anche TikTok, poche ore dopo aver promesso di sospendere l'applicazione della legge che mette al bando il social network, che nel fine settimana era stato reso temporaneamente inaccessibile per alcune ore. “Francamente non abbiamo scelta, dobbiamo salvarlo”, ha sostenuto il quasi-presidente. La manifestazione è stata chiusa da un’esibizione dei “Village People” che hanno proposto la loro hit “YMCA”, uno degli inni della campagna repubblicana. Il presidente eletto, come in altre occasioni, ha accennato qualche goffo passo di danza. (20 GEN - DEG)
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