"Due interessanti incontri si sono svolti in questo fine settimana a Milano e a Orvieto. Bene che si dialoghi su come caratterizzare in modo riformista il centrosinistra. Ho l’impressione che il Pd a guida Schlein faccia fatica a rappresentare il mondo del centro che guarda a sinistra". Così il leader di Italia Viva Matteo Renzi, nella sua Enews. "Faccio un esempio - aggiunge l'ex premier - quelli che dicono che vogliono stare nel Pd a tutti i costi che cosa fanno sul referendum sul JobsAct? Come fanno a votare contro la separazione delle carriere, storica battaglia dei garantisti di sinistra? La mia opinione è semplice: Schlein ha dato nuova linfa al Pd ma lo ha trasformato in un partito molto più di sinistra rispetto a Veltroni o al sottoscritto. E questo 'scopre' il lato più centrista. Insomma: i riformisti devono pensare a un contenitore diverso dal Pd se vogliono occupare questo spazio politico. Se invece, del tutto legittimamente, vogliono occupare alcuni posti nelle liste elettorali la prossima volta allora è un altro discorso. Ma a quel punto il centro rischia di occuparlo la Meloni, il che sarebbe quantomeno paradossale". Renzi torna poi sulla separazione delle carriere dei magistrati, che ha avuto il via libera dalla Camera la scorsa settimana, su cui Italia Viva si è astenuta: "Noi siamo favorevoli al principio ma pensiamo che non sia scritta bene e facciamo un appello per migliorare il testo al Senato. Se il Parlamento non è fatto solo da schiacciatasti – almeno sulle riforme costituzionali – al Senato proveremo a cambiare il sorteggio per i laici e inserire un passaggio sulla non obbligatorietà dell’azione penale. Ricordiamoci che una riforma Costituzionale ha minimo 4 passaggi, non solo due: questo spiega anche perché chi non condivide del tutto il testo al primo giro fa meglio ad astenersi chiedendo correttivi". Infine il leader di Italia Viva ribadisce la richiesta di dimissioni del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini: "Ha spiegato che i problemi derivano da quelli di prima e ovviamente ha citato me. Una risata galattica lo ha sommerso: ormai tutti sanno che Matteo Salvini è stato a Palazzo Chigi come vice più tempo di quanto ci sia stato io. Per il momento Salvini ha dato la colpa prima a un chiodo, poi ai comunisti, poi al complotto del lucchetto. Se Salvini vuole sapere chi è responsabile del sabotaggio non cerchi fantasmi, si faccia un selfie. Appena abbiamo iniziato la raccolta firme: prima ci ha attaccato, poi ha detto: adesso basta, vengo io in Parlamento a riferire. La notizia, dunque, è che vuol venire in Parlamento dopo essere scappato dalla Camera la settimana scorsa. Molto bene, è bastata la raccolta firme. Speriamo venga in aereo altrimenti chissà a che ora iniziamo. Nel dubbio continuiamo a far firmare la richiesta di dimissioni, vogliamo arrivare a consegnargli di persona più firme possibile". (Roc)
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